Il nuovo catalogo de L'Ippocampo accende i riflettori su alcune delle collezioni più bizzarre della Francia e del mondo. Un viaggio alla scoperta di luoghi sospesi nel tempo.

Pareti fitte di dipinti e antichi ex voto, stanze popolate da ceste di vimini, bicchieri e porcellane decorate, intere sale ricolme di gessi e sculture appartenenti a un tempo che non è più il nostro. Sfogliando le pagine nel nuovo libro edito da L'Ippocampo, si ha la sensazione di addentrarsi in un luogo magico dove le lancette dell'orologio sembrano sospese. Si intitola Collezioni straordinarie, e illustra alcune delle più sorprendenti raccolte di oggetti scoperte da Marin Montagut durante i suoi viaggi in giro per la Francia. L'ARTE DEL COLLEZIONISMO Illustratore e designer di successo, l'autore del volume ha visitato dieci “Wunderkammer” tra Parigi e Avignone, esplorandone le storie segrete, catturandone con foto e descrivendone con parole la loro bellezza. Si passa dall'elegantissima collezione di mobili da bottega dell'antiquario Cyrille Fassier (stracolma di oggetti d'arredamento di ogni tipo e di ogni epoca) alla collezione di spazzole di Grégoire Courtin (che negli anni ha raccolto quasi 10mila spazzole di ogni tipo, ma anche spugne, pennelli, tubetti e tavolozze d'artista). E poi ancora gli obelischi in pietra dura dell'Atelier Lorenzi, i manichini di Agathe Derieuz e le vergini ricamate del XVIII secolo, fiore all'occhiello dell'Atelier Vime. Una staffetta incredibile di oggetti bizzarri e fuori dal tempo, osservati dall'autore del volume con curiosità fanciullesca. LE PAROLE DELL'AUTORE “Sono figlio di antiquari, mia nonna era pittrice, perciò ho sempre vissuto fra oggetti di ogni tipo”, scrive Marin Montagut nella prime pagine del libro. “Ho iniziato a frequentare botteghe antiquarie , mercatini delle pulci e case d'aste quando ero ancora poco più che neonato: il collezionismo è per me una passione di famiglia, che si trasmette di generazione in generazione. (…) Andare a caccia di oggetti che hanno un'anima rappresenta per me una passione inesauribile”. [Immagine in apertura: Collections Extraordinaires p.184-185 © Pierre Musellec]
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