Le mille maschere di David Bowie
LETTERATURA
Un nuovo saggio ripercorre la carriera di David Bowie, sondandone l'attitudine artistica e la teatralità. A raccontare il mitico musicista sono decine di collaboratori storici, intervistati dall'autore del volume Matteo Tonolli.
“Perché
ancora un libro su David Bowie?”, si chiede Matteo
Tonolli nella primissima pagina del suo nuovo volume, dedicato
proprio al mitico cantante e musicista britannico. “Le varie
pubblicazioni editoriali si sono quasi sempre concentrate
principalmente sulla produzione musicale e lirica dell’artista
inglese, lasciando in secondo piano altri aspetti altrettanto
fondamentali nella sua lunga discografia. L’immagine di sé, prima
di tutto, era una delle sue principali preoccupazioni in occasione di
ogni nuovo episodio creativo”, risponde l'autore, lasciando
bene intendere quale sia il tema conduttore della pubblicazione.
IL NUOVO LIBRO SU DAVID BOWIE
Edito da Arcana, Looking for Bowie.
L’uomo e le sue maschere (nell'immagine in apertura un
dettaglio della copertina) si sofferma in particolare sul
“trasformismo” del celebre artista, noto al grande pubblico non
soltanto per le sue indimenticabili canzoni, ma anche per i
personaggi (o meglio, gli alter ego) di cui nel corso dei decenni si
servì per condividere la propria visione del mondo e dell'arte.
Nel tentativo di evidenziare
l'approccio visivo e la “teatralità” del protagonista, Matteo
Tonolli chiede aiuto a numerosi collaboratori di Bowie: musicisti,
pittori, fotografi e grafici, intervistati con l'obiettivo di fare
emergere un quadro corale sull'“alieno” della musica rock. Sono
tanti i collaboratori di Bowie chiamati a raccolta: dall'artista
inglese Clare Shenstone al fotografo Vernon Dewhurst (sua la
copertina dell'album capolavoro Space Oddity del 1969); dall'attrice Candy Clark (co-protagonista insieme a Bowie del film
L'uomo che cadde sulla Terra) al bassista americano Tim
Lefebvre. A emergere da ognuna delle interviste sono ricordi
personali, rivelazioni e sguardi inediti sulla produzione e sulla
biografia di David Robert Jones, anche noto come David Bowie.
LE PAROLE DELL'AUTORE
“David Robert Jones, dopo aver
creato il suo doppelgänger principale, ovvero il musicista David
Bowie, lo ha rivestito di volta in volta di nuovi abiti, maschere,
make up, atteggiamenti, ideologie, pensieri... ha trasformato se
stesso all’occorrenza in un essere proteiforme e illuminato,
sfavillante, stupefacente, sfarzoso o addirittura supereroistico, ma
anche depresso, deforme, in difetto, ossessivo e ossessionato,
ambiguo, manchevole, oltraggioso e riprovevole”, scrive Matteo
Tonolli nell'introduzione al libro.
“Spesso questi personaggi erano il
riferimento principale sottostante a un intero album ma il più
delle volte hanno avuto lo spazio di poche o pochissime canzoni, pur
tuttavia con la potenzialità di ritornare a distanza anche di molti
anni, in un gioco ambizioso di autoreferenzialità. Come un
demiurgo, ha infuso di vitalità e credibilità i suoi alter ego
attingendo alla propria fantasia, alimentata da innumerevoli
ispirazioni che a loro volta prendevano spunto da suggestioni
artistiche, esperienze di vita, incontri, vicende ed emozioni
personali”.