Il grande Diabolik spegne sessanta candeline
LETTERATURA
Il nuovo libro targato SilvanaEditoriale celebra i sessant'anni di Diabolik, nato nel 1962 dalla fantasia di Angela Giussani (in collaborazione con la sorella Luciana). Trasformatosi negli anni in fenomeno sociale e culturale, questo simbolo del boom economico italiano viene qui raccontato attraverso immagini e approfondimenti.
Milano, 1962. È un giorno di novembre,
un giorno come tanti, in una città nella quale il tempo ha assunto
ormai da qualche anno la forma di una partitura scandita dal boom
economico in corso. Baricentro di questo fermento economico e
sociale, il capoluogo lombardo è la meta prediletta del cosiddetto
“esercito dei pendolari”: lavoratori di ogni categoria che ogni
mattina prendono il treno dalla periferia per raggiungere gli uffici
del centro cittadino.
I treni e le metro sono affollati da
uomini e donne alle prese con la nuova routine. Cosa fare durante
questi viaggi solitamente di breve durata? Come ammazzare il tempo in un'epoca nella quale gli smartphone esistevano forse solo nella
mente visionaria di qualche appassionato di fantascienza? Beh, la
risposta è semplice: per contrastare la noia e rendere il viaggio
meno pesante, i pendolari leggono. Prima e dopo una giornata di lavoro,
però, ci vuole qualcosa di leggero. Qualcosa capace di conciliarsi
con la stanchezza, eppure di rendere la lettura avvincente, tenendo conto
che il tempo a disposizione potrebbe essere di soli pochi minuti.
L'ESORDIO DI DIABOLIK
Nasce in
questo contesto Diabolik, il fumetto thriller creato da Angela
Giussani il 1° novembre 1962. Il primo fumetto giallo
“tascabile”, pensato proprio per accompagnare i lavoratori
milanesi durante i loro spostamenti in metropolitana.
Protagonista della serie è l'omonimo
personaggio vestito di nero: un ladro molto spietato (almeno nella
fase iniziale della produzione), che riesce quasi sempre a portare a
compimento i suoi crimini nonostante l'impegno della polizia.
IL PERSONAGGIO DI EVA KANT
I primi numeri della raccolta non vanno
benissimo: il pubblico accoglie positivamente il fumetto, ma manca ancora qualcosa: manca una figura “complice”, che sappia fare da spalla
al protagonista, coinvolgendo anche fette di pubblico fino a quel
momento “escluse” dalla lettura. Nasce così Eva Kant, la
bellissima ladra, compagna di vita di Diabolik e fidatissima collega.
Il gioco è fatto: insieme, Diabolik ed Eva formano una delle coppie
più amate della letteratura italiana, iniziando da quel
momento un cammino che li avrebbe portati fino ai nostri giorni. Sono
899, infatti, i numeri della serie prodotta da Astorina (la casa
editrice fondata dalla stessa Giussani, che dagli anni Sessanta non
ha mai spesso di pubblicare i famosi albi).
DAL FUMETTO AL CINEMA
A sessant'anni da quello straordinario
esordio, il nuovo catalogo di SilvanaEditoriale ripercorre la storia
di questo successo italiano, soffermandosi in particolare sulle
vicende di Diabolik al cinema. Pretesto è la mostra Diabolik alla Mole, la rassegna curata da Luca
Beatrice, Domenico De Gaetano e Luigi Mascheroni, e ospitata (fino al 14 febbraio) al Museo
Nazionale del Cinema di Torino.
Ricco di immagini inedite e
approfondimenti, il volume (nell'immagine in apertura un dettaglio
della copertina) racconta in maniera dettagliata la fortuna del personaggio, trasformatosi negli anni in fenomeno
sociale e culturale, simbolo dell’Italia del boom economico e del
suo ingresso nella modernità. Un mito, quello di Diabolik, che ha
sconfinato i territori della nona arte, passando presto dal fumetto al grande schermo –
si pensi alla trasposizione di Mario Bava del 1968, o a quella più
attuale dei Manetti Bros. Pronti a percorrere la straordinaria avventura del “re del
terrore”?