Quaranta pioniere della fotografia si raccontano in un nuovo volume. Un manuale critico che si sofferma sulla vita, sulla produzione, ma anche sulla personalità dirompente di artiste note e meno conosciute dell'obiettivo.

“Negli ultimi tempi l'argomento della fotografia al femminile ha suscitato vivo interesse negli studiosi: in Germania, Francia e in Italia recentemente sono state organizzate importanti mostre, corredate di ampi cataloghi, che hanno richiamato notevole pubblico. Notiamo però che i nomi più ricorrenti sono concentrati in Europa, Gran Bretagna e Stati Uniti d'America, mentre bravissime fotografe di Paesi con dinamiche politiche e sociali più complesse, come le africane, le asiatiche e le medio-orientali, rischiano di venire quasi del tutto trascurate”. IL LIBRO SULLE PIONIERE DELLA FOTOGRAFIA Prende le mosse da queste premesse il nuovo saggio di Susanne John e Giovanna Sparapani, esperte e studiose dell'arte della fotografia, che hanno pensato di unire le proprie conoscenze con un intento ben preciso: portare a galla e approfondire le ricerche di un folto numero di protagoniste dell'obiettivo del XX secolo e oltre, rintracciando per ognuna di esse il coraggio e la determinazione che ne hanno guidato la parabola creativa. Si tratta, dunque, di un libro con una duplice valenza: se da una parte la finalità è prettamente critica e si circoscrive all'ambito delle arti, con una serie di approfondimenti volti a mettere in luce le caratteristiche tecniche più peculiari delle singole autrici, dall'altra gli intenti sono persino politici e sociali: “Alcune figure da noi 'messe a fuoco' sapranno interessare ed emozionare per la loro forza, positività, creatività e potranno essere di stimolo e guida per le generazioni dei più giovani”. LE FOTOGRAFE PROTAGONISTE DEL VOLUME Edito da goWare e suddiviso in capitoli, ognuno dei quali dedicato a una specifica protagonista della fotografia moderna e contemporanea, il volume – dal titolo Messe a fuoco. Storie e battaglie di 40 donne fotografe (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) – pone sotto la lente d'ingrandimento la vita e la produzione sia di volti noti della fotografia occidentale, che quelli di fotografe meno conosciute dal grande pubblico eppure meritevoli di essere ricordate per la volontà di documentare le dinamiche sociopolitiche del loro tempo. Si passa così da Diane Arbus (pioniera della street photography) ad Anna Atkins (botanica e fotografa inglese del primo Ottocento nota per le sue affascinanti cianotipie); dalla “nostra” Letizia Battaglia (che con i suoi scatti immortalò il lato oscuro della società italiana) alla fashion photographer Lillian Bassman (“con le sue fotografie eleganti e fluide fece discutere per la sua personalissima rappresentazione della donna nella moda”). 40 FOTOGRAFE E DONNE LIBERE “Ciascuna diversa, ciascuna con una storia da raccontare. Le quaranta donne fotografe ‘messe a fuoco’ in questa pubblicazione sfuggono a ogni categoria”, racconta Daniela Pronestì nell'introduzione al libro. “Alcune si sono avvicinate alla fotografia per affrancarsi dalle costrizioni familiari o dai vincoli dei ruoli tradizionalmente femminili; altre ci sono arrivate grazie a un incontro fortunato o alla necessità di trovare un lavoro; altre ancora ne hanno fatto una passione da condividere con amanti e mariti. In tutti questi casi, la fotografia ha cambiato la loro esistenza, le ha rese donne libere di esprimersi stando dietro l’obiettivo anziché davanti, ingabbiate, come di consueto, nelle vesti di muse”.
PUBBLICITÀ