La filosofia alla base dei fumetti di Dylan Dog
LETTERATURA
Giulio Giorello è stato tra i primi filosofi italiani a occuparsi della nona arte con la stessa attenzione dedicata alle scienze, alla matematica e agli altri ambiti del sapere. Un nuovo libro raccoglie le sue riflessioni intorno alla filosofia implicita nei fumetti di Dylan Dog.
Per lunghissimo tempo, nella storia
della letteratura, il fumetto è stato considerato un prodotto per
bambini e ragazzi con scarsa rilevanza culturale. Il ruolo di alcuni intellettuali nostrani, decisi a promuovere questo medium e le sue straordinarie potenzialità nella trasmissione della conoscenza, resta per tali ragioni determinante.
Gianni Rodari, Cesare Zavattini, Elio
Vittorini e Umberto Eco contribuirono prima di altri ad aumentare la
diffusione di questo genere letterario, aiutandolo a emergere e a
guadagnarsi (seppur faticosamente) uno spazio anche oltre le fasce
dei lettori più giovani.
LA FILOSOFIA POP DI GIULIO GIORELLO
A questi autori dal profilo spiccato si
aggiunse negli anni Ottanta anche Giulio Giorello. Nato a
Milano nel 1945, laureato in Filosofia nel 1968 e poi in Matematica
nel 1971, dopo avere insegnato presso diversi atenei, dal 1978 al
2015 ha la cattedra di Filosofia della scienza che era stata
di Ludovico Geymonat, il suo maestro. Alla carriera accademica affiancò ben presto quella di prolifico saggista e collaboratore
per testate (su tutte il Corriere della Sera).
Scomparso nel 2020 per le conseguenze
dell'infezione da Covid-19, Giorello è stato indicato da amici e
colleghi come “il filosofo dei fumetti”. Un nuovo volume approfondisce questa passione dello
scrittore per la nona arte, e più generale la sua abilità
nell'osservarne le regole espressive con sguardo curioso, immune dal
pregiudizio che ha troppo a lungo condizionato questa forma di
espressione.
IL NUOVO LIBRO SU DYLAN DOG
Si intitola La filosofia di Dylan
Dog e altri incubi, e sarà pubblicato il prossimo 27 gennaio
dalla casa editrice Mimesis. Così come già per altri volumi simili,
dedicati ai risvolti filosofici nascosti nelle
“nuvolette” di Topolino e Tex Willer, Giorello analizza in questo
caso la poetica dell'oscuro detective in giacca nera.
Si tratta di una raccolta postuma che
riunisce, per la prima volta in maniera così completa e ragionata, articoli, interviste e scritti di diversa natura
sull’"indagatore dell’incubo" creato da Tiziano Sclavi nel 1986.
Tra le pagine del volume (curato da Jonatan Peyronel Bonazzi), il
lettore si trova al cospetto di domande che coinvolgono da sempre la
speculazione filosofica e che di frequente emergono dalle avventure dell'eroe bonelliano: l’esistenza, l’identità, la finitezza, il
ruolo della scienza e quello della religione.
LA PREFAZIONE AL LIBRO SU DYLAN DOG
“Come testimonia questa raccolta
di scritti su un personaggio iconico del fumetto italiano, Dylan Dog,
l’interesse di Giulio Giorello va oltre la semplice passione”,
scrive Pier Luigi Gaspa nella prefazione al libro. “Il suo è
quasi un ritorno alle origini, agli intendimenti di Paola Lombroso
Carrara, aggiornati in cento anni di evoluzione del fumetto. Anzi,
appare quasi inevitabile che gli interrogativi esistenziali del
personaggio ideato da Tiziano Sclavi abbiano colpito e attirato
l’interesse di Giorello.
Dylan Dog è di per sé un fumetto
con una sua forma di filosofia, e dunque non giunge per nulla strano
il suo utilizzo accademico, per divulgare concetti, porre e porsi
domande, sviscerare questo o quell’aspetto dell’animo umano e dei
suoi misteri ancora vieppiù insondabili. Con l’acume, la
leggerezza e l’ironia che lo contraddistinguevano e ne facevano un
interlocutore piacevolissimo, sempre stimolante, e sempre pronto ad
ascoltare gli altri, che si fosse d’accordo o meno con lui. Tutto
ciò, e altro ancora, si può leggere in questo volume e più in
generale nell’opera di un intellettuale al quale il fumetto e la
cultura italiana devono moltissimo”.
[Immagine in apertura: © Sergio
Bonelli Editore. Disegno di Corrado Roi ispirato alla storia Dylan
Dog, n. 66. Partita con la morte. Testi di Claudio Chiaverotti,
disegni di Corrado Roi]