Quali segreti si celano dietro il più famoso dei dipinti di Katsushika Hokusai? Lo storico dell'arte giapponese Paolo Linetti ne racconta alcuni nel suo ultimo saggio, edito da Skira.

Esiste un'opera più rappresentativa dell'arte giapponese che non sia Una grande onda al largo di Kanagawa? Realizzata negli anni Trenta dell'Ottocento da Katsushika Hokusai, raffigura una porzione di mare in tempesta; sullo sfondo compare invece il mitico monte Fuji, soggetto altrettanto iconico della tradizione orientale. Popolarissima in patria già all'epoca della sua pubblicazione, e nota in Europa sin dai primi del Novecento, la xilografia in stile ukiyo-e di Hokusai sintetizza la ricerca del maestro giapponese. Un nuovo libro la analizza nel dettaglio, prendendola come punto di partenza (e di arrivo) per comprendere l'arte “scientifica” del grande pittore. IL NUOVO LIBRO SU HOKUSAI “In Hokusai si coniuga incredibilmente una preparazione scientifica e matematico-geometrica con una straordinaria creatività fantastico-onirica”, dice l'autore Paolo Linetti nell'introduzione al volume – dal titolo Il segreto dell’Onda di Hokusai. “Ogni sua opera era preceduta da un’attenta analisi dei soggetti rappresentati, da una profonda conoscenza scientifica della loro struttura, da un meticoloso studio delle proporzioni e delle posizioni”. Partendo da queste premesse, il libro (edito da Skira) si sofferma prima sulla biografia dell'artista, scandagliandone l'esistenza e mettendo in luce i momenti salienti del suo percorso umano. Successivamente i riflettori si spostano sul suo modus operandi e sull'approccio scrupoloso allo studio dei soggetti ritratti nelle sue opere. Tra queste, appunto, la Grande onda, un'immagine che dietro la sua potente iconografia nasconde studi matematici non distanti da quelli condotti da altri maestri assoluti del disegno, come Albrecht Dürer e Leonardo da Vinci. L'ARTE “SCIENTIFICA” DI HOKUSAI Dopo avere studiato accuratamente le forme geometriche riscontrate in Hokusai, risulta più significativo il suo testamento morale: “A settantatré anni ho un po’ intuito l’essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante, e a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cento anni avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria”. [Immagine in apertura: Hokusai Katsushika, La [grande] onda al largo di Kanagawa, da Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1832 circa, xilografia policroma su carta da gelso, 250 x 374 mm. Courtesy Civico Museo d’Arte Orientale, Trieste]
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