Marcel Duchamp e l'invenzione del ready-made
LETTERATURA
Torna in libreria, a 50 anni dalla prima uscita, la nuova edizione di un saggio che ha fatto la storia della critica d'arte: ”Lo scolabottiglie di Duchamp” di Ermanno Migliorini. Il libro, diventato ormai un vero e proprio “cult”, fa il punto sulla rivoluzione del ready-made nel mondo dell’arte contemporanea.
Un giorno del lontano 1914, Marcel Duchamp prende uno scolabottiglie in ferro galvanizzato e lo rivolta sottosopra. Da quel momento l’arte non sarà mai più la stessa: questo semplice gesto segna infatti la nascita del ready-made. È proprio da questa vicenda proverbiale che Ermanno Migliorini dà vita a uno dei saggi più celebri, Lo scolabottiglie di Duchamp, che a cinquant'anni dalla prima stampa torna in libreria con una nuova edizione, pubblicata da Johan & Levi Editore (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina).IL READY-MADE DI MARCEL DUCHAMP
Come spiega lo storico dell’arte nell’introduzione, il libro affronta, a partire dall’invenzione del ready-made, il “percorso dell’arte contemporanea, simbolicamente circolare, che dal readymade duchampiano ritorna al readymade o a 'qualcosa come il readymade', secondo un processo di continuo rinnovamento che è, ci sembra (almeno dal nostro punto di vista), un continuo sfuggire alle definizioni generali, alle teorie, alle premesse critiche”. Da un lato, per Migliorini, lo Scolabottiglie funge da dispositivo teorico attraverso il quale analizzare il secondo Novecento europeo e statunitense; dall’altro mette in mostra i “cortocircuiti” che l’opera d’arte provoca nella critica, infrangendo il dogma della valenza estetica dell’arte.L’IMPORTANZA DI MARCEL DUCHAMP OGGI
Migliorini è stato tra i primi a intuire e a comprendere l’importanza del “discorso sull’arte”, in un contesto in cui l’arte può assumere qualsiasi forma: a quel punto, infatti, è la critica a delimitare i confini dell’espressione artistica. E si potrebbe aggiungere che, come osserva Roberto Paolo Malaspina nella prefazione, “in una contemporaneità, la nostra, dove le esperienze artistiche sono sempre più multimediali, immersive e, in un certo senso, votate alla sensibilità, il testo di Migliorini torna a essere di urgente attualità”.