Disponibile da qualche settimana in libreria, questo nuovo racconto biografico mette in luce le contraddizioni e le sfide che Picasso ha dovuto affrontare in Francia, ripercorrendone la carriera: dal suo arrivo a Parigi per la prima volta nel 1900 fino alla morte nel 1973.

Pablo Picasso è indubbiamente uno degli artisti più influenti e studiati del XX secolo: uno dei lati meno noti della sua biografia è però la serie incredibile di ostacoli che dovette affrontare da straniero in Francia. Proprio su questo tema si concentra l’accurata indagine condotta dalla storica, curatrice e saggista Annie Cohen-Solal per il suo ultimo libro, Picasso. Una vita da straniero, pubblicato da Marsilio Editori (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). Si tratta di un’opera che esplora le molteplici sfaccettature della personalità del grande artista iberico, mettendo in luce i molti episodi di ostilità e isolamento sociale da lui affrontati come straniero; un tema che ha segnato profondamente la sua esistenza e la sua opera.LE SFIDE E LE CONTRADDIZIONI NELLA VITA DI PICASSOGià autrice di importanti biografie dedicate a figure culturali di spicco come Jean-Paul Sartre, Mark Rothko e Leo Castelli, Annie Cohen-Solal ha condotto un’approfondita ricerca storica da cui emerge chiaramente come Picasso, nonostante il suo immenso talento e successo, si sia trovato per molto tempo in Francia a dover subire un clima di sospetto e aperta ostilità nei suoi confronti. Dopo il suo primo arrivo a Parigi da Barcellona, all’inizio del XX secolo, l’allora diciannovenne pittore spagnolo si scontrò da subito con un ambiente artistico e sociale avverso, tanto da vedersi respingere una richiesta di naturalizzazione francese e, incredibilmente, la donazione al Louvre del dipinto Les Demoiselles d'Avignon, nel 1929. Pur vivendo un conflitto interiore fra l’ambizione cosmopolita e il costante clima di esclusione e sospetto che lo circondava, e che finì per influire profondamente sulla sua visione del mondo, Picasso seppe districarsi abilmente nel mondo dell’arte parigina di inizio Novecento, stringendo legami importanti con artisti e intellettuali del calibro di Guillaume Apollinaire, Henri Rousseau e Georges Braque, con cui strinse il sodalizio che porterà alla nascita del Cubismo.L'EREDITÀ DI PICASSO E IL SUO IMPATTO CULTURALEInteressata ad approfondire tanto le tensioni che caratterizzarono la vita di Picasso quanto più in generale il ruolo dell'artista nella società del XX secolo, l’autrice impiega una prosa attenta e appassionata per narrare le vicissitudini del pittore nato a Malaga, analizzando le dinamiche di inclusione ed esclusione che ancora oggi caratterizzano il mondo dell'arte. Il libro offre così una chiave di lettura inedita per comprendere l'opera del pittore cubista, documentando in modo accurato come l’esperienza personale abbia influito sulla sua arte e sul suo impegno sociale, senza mancare di sollevare interrogativi sulle sfide contemporanee legate alla crisi migratoria. Attraverso una narrazione avvincente, Picasso. Una vita da straniero invita i lettori a riscoprire Picasso sotto una luce diversa e, se possibile, ancora più simbolicamente attuale.
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