Il libro dedicato ai parchi giochi più spettacolari del mondo
LETTERATURA
Il parco giochi è una forma simbolica che ci porta al cuore antropologico delle nostre relazioni sociali. A ribadire il concetto è il nuovo volume edito da Corraini: una panoramica su progetti di artisti, designer e architetti che nel tempo si sono confrontati con la realizzazione di playground in giro per il mondo.
Più che parchi giochi sono delle vere
e proprie opere d'arte interattive: installazioni outdoor che
invitano i più piccoli, ma non solo, a dialogare con lo spazio
esterno e con il proprio corpo. Stiamo parlando dei playground
protagonisti del nuovo libro edito da Corraini: un omaggio agli spazi
urbani destinati ai bambini, intesi come punto di partenza per
comprendere la società che ci circonda.
OMAGGIO AL PARCO GIOCHI
L'idea del volume – dal titolo
Playgrounding. Il playground come forma simbolica della società
e della cultura progettuale – nasce da un'iniziativa della
storica e curatrice di design Domitilla Dardi, intrapresa sul web e
destinata proprio al confronto sui temi dello spazio urbano, della
creatività e della cultura dell’infanzia.
“Il playground è una forma
simbolica a tutti gli effetti, che ci porta al cuore antropologico
delle nostre relazioni sociali, alla possibilità di imparare, ma
anche di soffrire, di divertirci od ottunderci, di creare rapporti
sani o di mettere in piazza nevrosi e desideri di rivalsa”,
sottolinea l'autrice, curatrice al MAXXI di Roma. “Perché – si
sa – il gioco è una cosa seria, e quando giochiamo entriamo in
contatto con una parte molto profonda della nostra natura”.
IL LIBRO “PLAYGROUNDING”
Partendo da queste premesse, il libro
presenta una lunga e mirabile selezione di immagini e foto d'autore –
come quelle scattate da Stefano Cerio e Fujio Kito –, e soprattutto di
progetti di artisti, designer e architetti che condividono la
passione per la progettazione di parchi giochi.
Si va dai primissimi
ambienti esterni a carattere ludico realizzati da Le Corbusier per
la sua Unité d'Habitation a Marsiglia, alle installazioni di Enzo
Mari per la Mostra Nazionale del Marmo a Carrara; dalle sculture
psichedeliche di Niki de Saint Phalle agli interventi di Vito Acconci
e Mauro Staccioli. Una parata di opere storiche accostate, nella
seconda sezione del volume, a una non meno spettacolare raccolta di
schizzi e rendering messi a segno da autori contemporanei: ci sono le enormi quinte teatrali di Paul Cox, dove gli spettatori sono invitati
a sperimentare seguendo la spontaneità della fantasia, e le figure
antropomorfe di Olimpia Zagnoli; e poi ancora il Fun Palace galleggiante
dello Studio Ossidiana e la casa-playground di Konstantin Grcic: uno spazio chiuso progettato all'insegna del motto “learning by
playing”.
DAL LIBRO ALLA MOSTRA NEL SEGNO DEL GIOCO
Le opere – qui accompagnate da
approfondimenti e impaginate all'interno di un layout che riflette lo
spirito giocoso del progetto – saranno inoltre visibili fino al prossimo 30 luglio a Milano, nell'ambito dell'omonima
rassegna allestita negli spazi di Libreria 121+, in occasione del
Fuorisalone. Un omaggio alla sfera ludica e un invito a mettersi in gioco
nello spazio collettivo.
[Immagine in apertura: Yuri Suzuki,
Sonic Playground. High Museum of Art, Atlanta, 2018]