Maestro del Surrealismo, e voce tra le più influenti dell'arte del Novecento, Joan Miró è raccontato all'interno di una nuova monografia. Un'escursione nel mondo onirico e allucinatorio del pittore spagnolo.

“Un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni”. Così il poeta Jacques Prévert descriveva Joan Miró, protagonista assoluto della scena artistica internazionale del XX secolo. Fondata sull'annullamento (o meglio, sull'“assassinio”, come lui stesso dichiarò) dell’immagine tradizionale, l'arte del maestro catalano è un tripudio di emozioni e suggestioni immediate. Nei suoi dipinti colori brillanti e forti contrasti, linee sottili e soggetti allucinati traducono un mondo che, se da una parte sembra profondamente legato alla terra natale dell'artista, all'arte popolare e alla natura del Mediterraneo, dall'altra fa tabula rasa della tradizione passata, “riscrivendo” un percorso estetico inedito e del tutto personale. NEL SEGNO DI MIRÓ A raccontare la parabola creativa del maestro nato a Barcellona nel 1893 è ora un nuovo volume: una densissima e coloratissima (non potrebbe essere diversamente) monografia che ripercorre le fasi più calde della ricerca espressiva di Miró. Edito da SilvanaEditoriale, e portato sugli scaffali in corrispondenza della retrospettiva in corso (fino al 12 dicembre) presso la Fondazione Magnani-Rocca di Traversetolo, il libro – dal titolo Miró. Il colore dei sogni (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) – riunisce una cinquantina di opere realizzate fra gli anni Trenta e gli anni Settanta, per la gran parte a olio su tela. In ognuna di esse emergono in maniera evidente le fonti di ispirazione dell'artista, le influenze dal mondo della natura e della musica. L'ASTRATTISMO DI MIRÓ Curato da Stefano Roffi, il volume si sofferma in particolare sugli ultimi decenni di attività del pittore, con tele di grande formato nelle quali temi e simboli costanti come gli uccelli, le stelle e i cieli stellati ricorrono, esprimendo al meglio la visione onirica di questo “padre” dell'arte contemporanea.
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