Ci sono artisti che seppero creare “capolavori” anche in cucina, e non soltanto tra le pareti del loro studio. Valeria Arnaldi li ha scovati, raccogliendo le loro ricette preferite in un simpatico libro. Un volume per amanti dell'arte e della buona tavola!

Chi ha detto che per conoscere la storia dell'arte bisogna considerare solo le opere? Quale sarebbe il risultato, invece, se spostassimo l'attenzione dalle creazioni “in studio” a quelle “in cucina”? Se lo è chiesto Valeria Arnaldi, autrice di un nuovo volume interamente dedicato alle ambizioni culinarie dei grandi autori del passato: una simpatica ricognizione delle ricette create dietro i fornelli da pittori e scultori che hanno segnato il cammino delle arti visive. LE RICETTE DEI GRANDI ARTISTI Il libro si intitola Colazioni d'artista, ed è uscito da poco per Ultra edizioni (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). Suddiviso in capitoli – ognuno dei quali dedicato a un iconico artista del passato –, il volume rimanda a una sfilza di piatti e aneddoti di maestri dell'arte (qui proposti al lettore in veste di cuochi provetti). Gli esempi sono tanti, e molte volte spassosi: si va dalle sperimentazioni di Leonardo da Vinci e le sue "macchine" consacrate al gusto ai pasti frugali di Michelangelo, dalle cene “rissose” di Caravaggio alle tavole imbandite di Pablo Picasso, appassionato e vorace consumatore di cibo. E poi ancora i sorprendenti piatti di Salvador Dalí, le preparazioni puntigliose di Claude Monet e i “vizi” di palato di Toulouse-Lautrec. CAPOLAVORI IN CUCINA Elemento comune di ogni piatto è la fantasia – vero trait d'union tra visioni differenti. Che si tratti dei sapori speziati ed esotici di Paul Gauguin o delle abitudini alimentari di Renoir, le ricette raccolte dalla Arnaldi sono infatti il riflesso dell'animo creativo di questi grandi autori: artisti che seppero trovare stimolo e piacere anche tra le pareti della cucina, e non soltanto di fronte al loro cavalletto. Il risultato è un viaggio in più dispense che consente di attraversare i secoli, esplorando il gusto di epoche e luoghi differenti. LE PAROLE DI VALERIA ARNALDI “Il cibo racconta molto di chi lo prepara o consuma. I tentativi fatti in cucina e i piatti prediletti testimoniano il temperamento degli artisti, il loro gusto, in senso ampio. Ogni piatto scelto per rifocillarsi durante il lavoro o per riacquistare energie alla fine della giornata suggerisce anche ritmi e modalità di esecuzione delle opere”, ha dichiarato l'autrice del libro. “'Entrare' nelle cucine dei vari artisti significa conoscerli nell’intimità del loro quotidiano. Offre dunque interessanti spunti di riflessione. E permette pure di guardare all'alimentazione di differenti momenti storici”.
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