Fa il suo debutto sugli scaffali “Io dico no agli stereotipi”, il libro che invita i ragazzi a comprendere e ad accettare le diversità. Al centro del volume una serie di parole chiave sul tema della parità di genere.

“Esiste una sensazione precisa che chi porta gli occhiali conosce bene: è quella che si prova quando, inforcandoli, tutto ciò che prima era opaco e fuori fuoco, appare nitido e definito. Come se, nei pochi secondi necessari per poggiare gli occhiali sul naso, una mano invisibile, armata di detersivi e spugnette, avesse dato una bella lustrata. Visto che entrambe, Carolina e Mariella, portiamo gli occhiali da vista, abbiamo ben presente la sensazione appena descritta. E forse è proprio per questo motivo che ci è venuta in mente cercando un’immagine per raccontarti cosa significa per noi vedere il mondo attraverso le lenti del femminismo”. Si apre con questa analogia il nuovo libro edito da Mondadori Ragazzi: un manuale per i più giovani che affronta il tema delle discriminazioni di genere, fornendo gli strumenti per vivere il mondo in maniera più consapevole e rispettosa nei confronti di chi ci sta vicino. UN LIBRO CONTRO GLI STEREOTIPI Autrici della pubblicazione sono Carolina Capria e Mariella Martucci, che hanno deciso di unire le forze e accendere i riflettori su uno degli argomenti che maggiormente condizionano la nostra società e le vite di moltissimi ragazzi e ragazze: quello della disparità di genere. Oggi una ragazza gode delle stesse opportunità di un ragazzo? Quanto siamo liberi di dire a quale genere sentiamo di appartenere? I corpi che non corrispondono a determinati modelli sono rappresentati e accettati nella nostra società? Sono queste alcune delle domande alla base della pubblicazione – dal titolo Io dico no agli stereotipi (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). DIECI PAROLE SULLA PARITÀ DI GENERE Con una scrittura limpida e adatta a lettori tra i dieci e i quattordici anni, il libro si sofferma sui limiti degli stereotipi di genere imposti dalla nostra società: raffigurazioni apparentemente immutabili di cosa dovrebbe essere una persona a seconda del suo sesso biologico.  Le riflessioni si spostano poi sulle lotte e sulle conquiste del femminismo, sui canoni di bellezza promossi dai media e su concetti come "catcalling", "grassofobia" e "coming out" (quest'ultimo è spiegato come “la decisione di dichiarare alla propria famiglia, ad amici e amiche, o in generale alla comunità, il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere”). A dare maggior spessore alle riflessioni delle due scrittrici sono anche i contributi di voci anticonformiste e attuali come Giulia Blasi, Esperance Hakuzwimana, Silvia Semenzin e Sofia Righetti.
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