La storia di Anna Frank raccontata ai bambini
LETTERATURA
In occasione della “Giornata della
Memoria” 2022, Gallucci Editore pubblica un nuovo volume per
bambini dedicato alla storia di Anna Frank, la giovane ebrea tedesca
vittima dell'Olocausto. Voce narrante del libro è la scrittrice Lia
Levi, sopravvissuta al dramma della Shoah.
Furono oltre un milione i bambini e gli
adolescenti ebrei che trovarono la morte durante l'Olocausto: Anna
Frank fu una di loro. Ricordata in tutto il mondo per il suo
straziante diario, deposito delle vicende quotidiane della bambina
nei mesi dell'esilio, la giovane ebrea tedesca è diventata negli
anni il simbolo di tutti i ragazzi che subirono in prima persona i
tragici effetti della dittatura nazifascista. Una storia drammatica,
la sua, che torna oggi in libreria grazie a un nuovo volume
illustrato per giovani lettori.
IL NUOVO LIBRO PER LA GIORNATA DELLA
MEMORIA
In occasione della Giornata della
Memoria per le vittime dell'Olocausto e delle leggi razziali
(anniversario che ricorre ogni 27 gennaio e commemora lo sterminio di
innocenti avvenuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale), la casa
editrice Gallucci pubblica La storia di Anna Frank, raccontata
da una figura di eccezione: Lia Levi, la scrittrice superstite della Shoah, scelta come voce narrante del piccolo volume.
LA STORIA DI ANNA FRANK
“Tanto tempo fa Anna viveva felice
ad Amsterdam. Ma a 13 anni la sua vita cambiò: per sfuggire ai
soldati di un imperatore malvagio, la sua famiglia fu costretta a
rifugiarsi in un nascondiglio segreto nella speranza di salvarsi. A
tenerle compagnia aveva solo il diario Kitti, al quale confidò i
suoi pensieri come a un’amica”. Sono queste le parole scelte
per avvicinare i bambini al contenuto del volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina).
Accompagnato dalle illustrazioni di Barbara Vagnozzi, il racconto affronta – in
un formato adatto a lettori dai 7 anni in su – la triste odissea
della protagonista: la vita quotidiana nella clandestinità, la paura
della guerra, il terrore di essere scoperta. E poi, naturalmente, i sentimenti e i desideri confidati al celebre taccuino, scritto nell’alloggio segreto dove si nascose invano nel tentativo
di sfuggire alla deportazione, tra il 1942 e il 1944.