Uscito in contemporanea nelle libreria italiane e americane, “Zero Gravity” segna il ritorno di Woody Allen alla macchina da scrivere. Il libro è una raccolta di spassosi racconti già pubblicati sul “New Yorker” o scritti per l'occasione.

“Allen non ha perso un briciolo della sua abilità nel divertirci. In questi tempi uno dei pochi rimedi affidabili alla cupezza e alla disperazione è l’umorismo. In tutte le sue varianti, da quelle più raffinate a quelle più scurrili, ci ricorda che nella vita non c’è solo l’orrore. Mai come ora è importante far scendere in pista i clown. Allora, signore e signori, ecco a voi Woody Allen”.  Con queste parole Daphne Merkin, autrice della prefazione al libro, introduce ai lettori Zero Gravity, ultimo irresistibile sforzo letterario del geniale regista e attore americano. IL RITORNO IN LIBRERIA DI WOODY ALLEN A ottantasei anni suonati, più di cinquanta pellicole girate nell'arco della sua carriera, successi stellari, flop e intramontabili polemiche (quelle che da anni scandiscono la vita del regista fuori dal set), Woody Allen ha ancora voglia di scherzare. Eccome! Pubblicato da La Nave di Teseo (la casa editrice che già nel 2020 aveva dato alle stampe la controversa autobiografia A proposito di niente), il libro contiene diciannove spassosi racconti nei quali si parla di tutto: di attori falliti, di mucche assassine, dell'origine del pollo del generale Tso e di quella del nodo alla cravatta che prende il nome dal Duca di Windsor. Un pezzo, dal titolo Park Avenue, piano alto, prende invece di mira l'avidità degli agenti immobiliari, mentre in Quasi Rembrandt il protagonista è un cavallo che dipinge quadri a olio e rischia di diventare famoso. IL LIBRO “ZERO GRAVITY” DI WOODY ALLEN Il nonsense di molti di questi racconti, insomma, è evidente. Ed è questo il vero punto di forza delle singole storie, scritte con il consueto stile leggerissimo e raffinato, e non senza rimandi (più o meno velati) alla biografia dell'autore e allo star system hollywoodiano (come nel testo di apertura, dal titolo Non puoi tornare a casa, e ti spiego perché, nel quale una fantomatica troupe televisiva occupa e mette in subbuglio la casa di un comune cittadino illudendolo di essere l'attore principale di una nuova produzione). I protagonisti delle vicende, d'altronde, hanno molto a che vedere con il personaggio goffo e timido che compare nei film di Allen, sempre attonito e pessimista di fronte a “un mondo fatto apposta perché lui non potesse mai venirne a capo”. Se siete a caccia di un libro da portare con voi sotto l'ombrellone, in grado di intrattenervi smorzandovi più di un sorriso (se non veri e propri scoppi di risa), questo volume è la giusta soluzione alle vostre ricerche. [Immagine in apertura: Woody Allen. Courtesy Sergio Vanello]
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