London calling: a Roma la mostra sul meglio dell'arte britannica
ARTE
A partire dal prossimo 17 marzo, Palazzo Cipolla a Roma ospita “London Calling: British Contemporary Art Now”. Cinquant'anni di arte londinese raccontati attraverso le opere di tredici artisti di ieri e di oggi: da David Hockney a Idris Khan.
“London calling”, cantavano
i Clash nel 1979, in quello che è passato alla storia come uno degli
inni più accreditati della musica punk e rock. In quel ritmo
serrato, e in quelle parole cantate a squarciagola da Joe Strummer,
la band britannica nascondeva le preoccupazioni di una generazione
che si affacciava su temi come il riscaldamento
globale, la fusione nucleare, l'apatia della società di fronte ai
problemi del tempo (“London calling and I don't want to shout.
But while we were talking, I saw you nodding out”).
Sembra dunque doppiamente significativo
che il titolo della canzone, e l'implicito carico di frustrazioni che
conserva, siano ora richiamati all'interno di un nuovo progetto
espositivo. Proprio in questi giorni “caldi”, nei quali il mondo
si trova ancora una volta a fronteggiare guerre, pandemie e tragedie
umanitarie.
DA LONDRA A ROMA
A ospitare la rassegna – dal titolo
London Calling: British Contemporary Art Now – saranno gli
spazi di Palazzo Cipolla, a Roma. È qui che le opere di tredici
grandi artisti britannici faranno capolino all'interno di un percorso
espositivo visitabile dal 17 marzo al 17 luglio.
Curatori del progetto sono Maya Binkin
e Javier Molins, chiamati ad allestire nelle sale dell'edificio
capitolino oltre trenta opere differenti per tecnica, stile e periodo
di creazione. Obiettivo della mostra è proprio ripercorrere le
evoluzioni dell'arte inglese (o meglio, londinese) degli ultimi
cinque decenni.
GLI ARTISTI IN MOSTRA A PALAZZO CIPOLLA
Protagonisti della rassegna sono
infatti artisti britannici nati tra il 1937 e il 1978, e che nella città di Londra hanno trovato un luogo fervido dove dare forma alla loro
creatività. Si passa da “veterani” dell'arte contemporanea come
David Hockney (l'artista più anziano del gruppo) a Michael
Craig-Martin e Anish Kapoor, dai fratelli Chapman e Damien Hirst fino
al più giovane Idris Khan.
La varietà e la diversità tecnica e
compositiva dei lavori scelti (tra pittura, scultura, fotografia e
video) raccontano le molteplici anime della scena artistica londinese
dagli anni Settanta a oggi, confermando il fascino e l'energia di una
città, Londra, che era e resta una delle “capitali” più ambite
dell'arte mondiale.
[Immagine in apertura: Idris Khan, Once more to this star, 2022, 3 lastre di vetro stampate con inchiostro a olio
blu di Prussia, alluminio, gomma, 165x140x18 cm. Courtesy the Artist and Sean Kelly Gallery, New
York]