Luce Social Club S4 Ep.21

Venerdì 5 aprile – ore 21:15

Torna anche questa settimana il rendez-vous culturale di Luce Social Club: con la regia di Max De Carolis e la conduzione di Denise Negri e Federico Chiarini, il programma invita in studio i protagonisti della scena culturale italiana contemporanea. Continuando ad aggiornare gli spettatori con le ultime novità dal mondo dell’arte e dello spettacolo, la 21esima puntata va in onda – in prima visione – venerdì 5 aprile su Sky Arte.Apre l’episodio l’imprenditrice e beauty influencer Cristina Fogazzi. Appassionata d’arte, presenta il suo libro Il mio Grand Tour. Storie di luoghi, di arte e di ansia, edito da Mondadori Electa. La guida di Fogazzi conduce il lettore alla scoperta dei luoghi “legati proprio alla mia storia personale”, spiega, che ha anche inserito alcuni tra i musei meno conosciuti del territorio italiano. “C'è un museo di Trapani”, continua l’autrice, “c'è il museo della scultura di Matera, ci sono musei che magari sono meno sentiti o conosciuti. Ci piaceva l'idea di valorizzarli, percorrendo tutta la penisola”.Per lo spazio musicale arrivano nello studio Luce Social Club due ospiti d’eccezione: i Santi Francesi. I due artisti si esibiscono con L'amore in bocca, presentato in gara durante la 74esima edizione del Festival di Sanremo. “È una canzone che abbiamo scritto a caso, totalmente per caso”, racconta il duo. Il brano è nato “l'estate scorsa con Cecilia Del Bono, una giovane autrice milanese che miracolosamente ci ha portato a Sanremo quest'anno. E dobbiamo dire che la coda del brano e di Sanremo in generale si sente ancora, nonostante siano passati quasi due mesi”.La serata si conclude con Cathy La Torre, avvocato e attivista italiana specializzata in diritto antidiscriminatorio, che negli anni ha portato avanti numerose battaglie per la tutela della comunità LGBT. In veste di scrittrice, La Torre presenta il suo ultimo libro, dal titolo Non è normale. Se è violenza non è amore. È reato. È lei stessa a chiarirne la genesi: “questo libro nasce da un'esperienza familiare, un lutto tragico, improvviso. La morte di mio cognato che mi ha proiettata in una dimensione, quella di genitore intenzionale. Si chiama così la persona che non ha un legame biologico con i figli, eppure ne acquista una forma di genitorialità. Io, insieme a mia sorella, ci prendiamo cura di due nipoti che hanno 17 e 12 anni”, dichiara La Torre. Proprio questa esperienza l’ha spinta ad affrontare i temi del consenso e dell’educazione sentimentale dei giovani.
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