L'attività di Marc Chagall non si limitò soltanto al perimetro della tela, ma trovò campo fertile anche nel teatro. Una delle sue opere sceniche più spettacolari, dipinta per il Metropolitan Opera di New York nel 1967, va oggi all'asta da Bonhams.

Dalla tela al sipario, dallo studio al teatro. Il rapporto tra pittura e palcoscenico non è certo una novità. Basta dare uno sguardo alla storia dell'arte per accorgersi di quanto i maestri del cavalletto abbiano provato, soprattutto in età matura, a confrontarsi con lo spazio teatrale.Gli esempio sono tanti, molti dei quali eccellenti: su tutti David Hockney e Pablo Picasso, artisti che in più di un'occasione hanno messo da parte le loro tele per progettare magnifiche scenografie, costumi e ambientazioni per opere e balletti di portata internazionale.MARC CHAGALL FRA PITTURA E TEATROAd aggiungersi alla lista, occupando un posto di riguardo assoluto, è anche Marc Chagall – probabilmente l'autore che più di ogni altro ha saputo far coincidere con estrema disinvoltura la sfera del teatro e quella della pittura. D'altronde, le opere del maestro russo sono “scenografiche” per loro stessa natura, evocando atmosfere ai limiti del sogno.Un linguaggio pittorico, quello dell'artista, che trovò terreno fertile tra le quinte e sulle pareti dei grandi teatri europei – come nel caso dell'Opéra Garnier di Parigi, dove Chagall dipinse la cupola dell'edificio, adornandola con i richiami alle opere di quattordici compositori.IL SIPARIO DI CHAGALL ALL'ASTAA ricondurre nuovamente l'attenzione sull'attività “teatrale” dell'artista è il nuovo appuntamento organizzato dalla casa d'aste Bonhams presso la sua sede newyorkese. Stiamo parlando della vendita di Stage curtain for Mozart's The "Magic Flute" (Finale), il poderoso sipario creato da Marc Chagall per il Flauto magico di Mozart, eseguito nel 1967 presso il Metropolitan Opera della Grande Mela.Realizzato all'età di settantasette anni, il tendaggio (all'asta oggi, 17 novembre, a una cifra ipotizzata tra i 250 e i 450mila dollari) venne realizzato da Chagall in stretta collaborazione con Volodia Odinokov. Commissionato da Rudolf Bing – l'allora direttore del Metropolitan Opera –, il progetto fu creato in funzione della scena finale dell'opera: un momento trionfale, trasposto da Chagall sulla tela attraverso la rappresentazione di figure fanciullesche e personaggi onirici: violinisti, frammenti naturali e prospettive ardite caratteristiche della sua pittura. La produzione dell'intero lavoro richiese in tutto tre anni di attività, e non si limitò soltanto al sipario, ma anche alla realizzazione di centoventi costumi, oggetti di scena e ben tredici fondali, ciascuno dei quali alto venti metri. Una prova straordinaria della carica onirica e della libertà compositiva del pittore.[Immagine in apertura: Marc Chagall (1887-1985) and Vladimir Odinokov (B. 1908) Stage curtain for Mozart's 'The Magic Flute' (Finale) (655.3 x 2072 cm). Designed by Marc Chagall and executed by Vladimir Odinokov in 1965. Courtesy Bonhams]
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