Primo weekend di apertura alla Royal Academy of Arts per l'attesa mostra-evento dedicata all'artista serba Marina Abramović. Visitabile fino al 1° gennaio 2024, la rassegna getta nuova luce sulla carriera della pioniera della performance art, riproponendo dal vivo alcuni dei suoi più importanti interventi performativi.

È un evento senza precedenti per il Regno Unito la grande retrospettiva dedicata a Marina Abramović, inaugurata da pochi giorni. Dopo ben due rinvii a causa dell'emergenza sanitaria, l'esposizione allestita negli spazi della Royal Academy of Arts di Londra, è stata aperta al pubblico il 23 settembre e resterà visitabile fino al 1° gennaio 2024. Si tratta di un'occasione straordinaria per conoscere alcune delle più celebri creazioni della pioniera della performance art. Organizzata in stretta collaborazione con la stessa Marina Abramović, la rassegna ripercorre di oltre cinquant'anni dell'artista, offrendo una complessiva panoramica della sua produzione tra fotografie, video, oggetti e installazioni. LA GRANDE RETROSPETTIVA SU MARINA ABRAMOVIĆ A LONDRA Arricchita con quattro delle performance più importanti dell'acclamata artista serba, replicate per l'occasione dal vivo nella sede londinese, la monografica-vento prende avvio con due opere iconiche: Rhythm 0 del 1974 e la celeberrima The Artist is Present del 2010. Rappresentati a distanza di 45 anni l'uno dall'altro, i due lavori incarnano perfettamente lo sviluppo del linguaggio di Abramović, caratterizzato dall'uso del corpo vivo e dalla costante sfida contro i limiti della tolleranza fisica e mentale. Scandita da diverse sezioni, ognuna delle quali racchiude un periodo della sua attività artistica, l'esposizione fa luce anche sul lavoro di Abramović in collaborazione con il compianto artista tedesco Ulay, suo partner tra gli anni Settanta e Ottanta. Tra le opere sviluppate della coppia immancabile è la celebre The Lovers, The Great Wall Walk del 1988: una separazione ritualizzata, in cui gli artisti hanno camminato per novanta giorni attraverso la Grande Muraglia cinese da estremità opposte, incontrandosi brevemente prima di intraprendere strade diverse. A chiudere la mostra è The House with Ocean View eseguita per la prima volta nel 2002: in questa performance “estrema” Abramović ha vissuto ininterrottamente per dodici giorni in una specie di “casetta” nella Sean Kelly Gallery di New York, digiunando e bevendo solo acqua. LA STORIA DI MARINA ABRAMOVIĆ Formatasi inizialmente come pittrice all'Accademia di Belle Arti di Belgrado, Abramović si avvicina alla performance nei primi anni Settanta eseguendo lavori basati su azioni quotidiane ritualizzate attraverso la ripetizione e la resistenza. Muovendosi tra lo spazio personale e quello sociale, tra la dimensione fisica e quella mentale, l'artista serba collabora dal 1975 al 1988 con il suo compagno Ulay, anch'egli artista, esplorando le relazioni umane e le dualità maschili e femminili. Nel 1989 torna all'attività solista, dando vita a performance straordinarie attraverso cui punta a superare tutti i suoi limiti. [Immagine in apertura: Gallery view of the Marina Abramović exhibition at the Royal Academy of Arts, London, from 23 September 2023 – 1 January 2024, showing The Hero, 2001. Courtesy of the Marina Abramović Archives, and Luciana Brito Galeria. © Marina Abramović. Photo © Royal Academy of Arts, London / David Parry]
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