Con il progetto "Dandalò" lo studio di architettura Atelier Remoto si è aggiudicato la prima edizione dell'iniziativa NXT_MAXXI L'AQUILA. Nella piazza antistante il museo ha preso forma un'installazione temporanea che celebra l'Abruzzo e il suo paesaggio, evocando l'immagine di leggere vele che ondeggiano come un canneto al vento. 

A un anno dall'apertura al pubblico, il MAXXI L'Aquila "eredita" dal MAXXI di Roma la tradizione dell'installazione temporanea estiva. Per anni, infatti, il museo capitolino ha accolto nella propria piazza le strutture effimere progettate dagli studi di architettura emergenti che si sono aggiudicati le otto edizioni di YAP – Young Architects Program, il programma sviluppato in partnership dal MAXXI e dal MoMA PS1. Oggi è la nuova istituzione abruzzese a raccogliere il testimone di quell'esperienza, ospitando il debutto del format NXT_MAXXI L'AQUILA.NXT_MAXXI L'AQUILA PER LA GIOVANE ARCHITETTURA ITALIANA Promosso con il sostegno e il patrocinio del Comune dell’Aquila, l'esordio di NXT ha visto la partecipazione di quattro giovani studi di architettura italiani. Ciascuna delle realtà invitate a partecipare al bando – Atelier Remoto, AMAA, Carrasso + Renna e Andrea Tabocchini Architecture – è stata affiancata nell'incarico di sviluppare un'architettura temporanea e multifunzionale, da collocare nella piazza pubblica antistante la sede del MAXXI L’Aquila, da un mentor. Le figure "senior" selezionate dalla Fondazione MAXXI – rispettivamente Cornelia Mattiacci, Simone Gobbo (studio Demogo), Matilde Cassani ed Emanuele Marcotullio – hanno sostenuto i giovani colleghi nella fase di ideazione. A convincere la giuria, presieduta da Giovanna Melandri e Stefano Boeri, rispettivamente Presidente della Fondazione MAXXI e Presidente di Triennale Milano, e composta da un team di esperti del settore, è stato Dandalò, il progetto elaborato da Atelier Remoto, studio di architettura nato a Trento nel 2014, fondato da Valentina Merz e Lara Monacelli Bani. L'annuncio è stato dato contestualmente alla terza edizione del Premio italiano di Architettura.L'INSTALLAZIONE DANDALÒ DELLO STUDIO ATELIER REMOTO "All’ombra di vele gonfie e leggere ci si dondola come sul‘ndandalò, altalena in dialetto abruzzese, spingendosi al di là e al di qua di quell’orizzonte artificiale, così insolito e così domestico, che appare e scompare. La copertura in tubi sottili di Dandalò ondeggia al vento come un canneto e risuona piano, attraversata dall’aria che vi scivola sopra e attraverso". Con queste parole, le titolari dello studio Atelier Remoto descrivono la loro installazione. A formarla sono una pedana in morali di legno, che dà origine a gradinate e nicchie variamente utilizzate; un sistema di telai in tubi di acciaio verniciati dal quale prendono forma due "stanze" di diverse dimensioni; una copertura ritmata da "vele" a loro volta generate da sottili profili in alluminio e provviste di elementi luminosi. All'interno e intorno a Dandalò, fino alla fine di settembre 2022, verrà ospitato il programma estivo di eventi del MAXXI; collocata nello spazio pubblico cittadino, l'installazione è fruibile da chiunque desideri riposarsi e rinfrescarsi. [Immagine in apertura: Atelier Remoto, Dandalò. Photo credits Marta Tonelli]
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