Per offrire al lettore uno sguardo ravvicinato e personale sulla scena artistica newyorkese degli anni Sessanta e Settanta, uno dei più rispettati mercanti d'arte contemporanei ripercorre nella sua autobiografia la carriera e le relazioni con artisti, collezionisti e altre figure chiave del mondo dell'arte.

Affermatasi definitivamente come capitale culturale mondiale a partire dalla metà degli anni Sessanta, New York esercita da oltre mezzo secolo un fascino indiscutibile su artisti, critici, galleristi e collezionisti. Le origini del grande successo culturale della Grande Mela sono ora raccontate da Portrait of the Art Dealer as a Young Man: New York in the Sixties, opera autobiografica pubblicata da Prestel Publishing e scritta da Michael Findlay, uno dei più importanti mercanti d’arte internazionali degli ultimi sessant’anni.Nato in Scozia nel 1945, Findlay si trasferì giovanissimo nella grande metropoli statunitense, avviando una prolifica carriera come gallerista: il libro descrive i suoi esordi nel mondo dell'arte, presentando le prime personali di artisti allora emergenti come Joseph Beuys, Hannah Wilke e John Baldessari, e raccoglie numerosi aneddoti e ricordi di quegli anni formativi che compongono un quadro vivido della vita artistica e culturale di New York.DA BEUYS A WARHOL, I PROTAGONISTI DELLA SCENA ARTISTICA NEWYORKESEPartendo da una galleria di SoHo, un quartiere che all'epoca stava emergendo come epicentro della scena artistica internazionale, Findlay ebbe l'opportunità di intessere relazioni con alcuni dei più grandi artisti del ventesimo secolo. Tra i personaggi che compaiono nell’autobiografia troviamo artisti e intellettuali del calibro di Andy Warhol, David Hockney, Robert Rauschenberg e Allen Ginsberg. Uno degli aspetti più affascinanti dell’opera di Findlay è la descrizione delle interazioni con questi artisti, grazie a cui il lettore può sbirciare dietro le quinte di una scena sfrenata ed effervescente come quella di New York all’apice della sua popolarità artistica. Fra incontri memorabili al Chelsea Hotel o in locali celebri come lo Studio 54, la narrazione di Findlay getta una nuova luce sulla personalità degli artisti, nonché sull'atmosfera unica di New York in quel periodo.UNA CARRIERA STRAORDINARIA NEL MONDO DELL’ARTEIl racconto di Findlay offre numerosi spunti di riflessione sull'evoluzione del mercato dell'arte negli ultimi sessant’anni, segnato dall'ascesa incontrastata della Pop Art, del Minimalismo e dell'Astrazione, fino alla rivoluzione digitale degli ultimi anni. Ripercorrendo gli eccessi e la creatività di un periodo di grande cambiamento, l’autore fornisce una prospettiva inedita sul mondo dell'arte, in grado di unire la sua esperienza personale con una visione critica del mercato e delle sue dinamiche, offrendo al lettore un excursus approfondito e avvincente sulla storia culturale del ventesimo secolo.[Immagine in apertura: The author and John Willenbecher at Richard Feigen Gallery, c. 1966 Credit: Photo: William S. Wilson © The Estate of William S. Wilson. Artwork: Clyfford Still, PH-1074, 1956 © City & County of Denver, Courtesy Clyfford Still Museum / DACS 2024]
PUBBLICITÀ