Addio al grande scultore minimalista Richard Serra
ARTE
Addio a Richard Serra, artista statunitense tra i più illustri del Novecento e del nostro secolo. Maestro indiscusso della scultura minimalista e della Land Art, aveva 85 anni.
La scena artistica internazionale dice addio a Richard Serra, emerito scultore minimalista della scena newyorkese, celebre per le sue installazioni monumentali ed essenziali realizzate con materiali industriali, che hanno rivoluzionato il rapporto tra scultura, architettura e spazio pubblico. Serra è morto martedì 26 marzo nella sua casa di Long Island, nello stato di New York, all’età di 85 anni.RICHARD SERRA, “PADRE” DELLA SCULTURA MINIMALISTANato nel 1938 a San Francisco da madre di origini russe ebraiche e padre spagnolo, Serra si avvicina al mondo dell’arte nei primi anni Sessanta, incontrando artisti del calibro di Philip Guston, Robert Rauschenberg, Ad Reinhardt e Frank Stella, e viaggiando per l’Europa (soggiorna a lungo a Firenze) e in Africa. Nel 1966 tiene la sua prima mostra personale proprio in Italia, alla Galleria La Salita di Roma. Lo stesso anno si trasferisce a New York, dove stringe una forte amicizia con Carl Andre, Sol LeWitt e Robert Smithson, facendosi strada nella scena underground. Nel 1969, la sua carriera viene ufficialmente consacrata dalla mostra Nine Young Artists: Theodoron Awards al Solomon R. Guggenheim Museum di New York.LA SCULTURA SECONDO RICHARD SERRACon i suoi lavori minimalisti, imponenti e monumentali, Richard Serra riesce a cambiare per sempre le coordinate della scultura contemporanea. Le sue opere diventano spazi da attraversare, architetture urbane che danno nuova forma ai luoghi condivisi dalla comunità. Da questo punto di vista, i suoi interventi sono affini alla Land Art: non a caso, nel 1970, assiste Robert Smithson nell’esecuzione di Spiral Jetty al Great Salt Lake nello Utah (forse la più celebre opera di arte ambientale mai realizzata). Serra rimane, tuttavia, sempre più affascinato dallo scenario urbano che dagli sconfinati paesaggi naturali americani, e lo stesso anno installa la sua prima opera pubblica in un vicolo cieco nel Bronx. Continuerà, da quel momento, a far dialogare la propria produzione con lo spazio urbano e con l'architettura, rivoluzionando la relazione tra uomo e scultura, superando i confini tra le discipline.[Immagine in apertura: LACMA, Los Angeles County Museum of Art. Foto di Bill Mead su Unsplash]