Centinaia di opere-cartoline realizzate da ex studenti compongono il tributo all’artista e docente dell’Accademia di Belle Arti, Alberto Garutti. Con la curatela di Giacinto Di Pietrantonio, la mostra prende piede allo Spazio Tempesta di Recanati.

Nato a Galbiate il 18 maggio 1948, Alberto Garutti è stato uno dei maggiori esponenti dell’arte pubblica in Italia. Indagando le dinamiche tra arte, spettatore e istituzione, si è rapidamente affermato come una delle figure chiave della scena artistica degli ultimi quarant'anni, portando avanti con dedizione il suo lavoro di insegnante all’Accademia di Brera di Milano, allo IUAV di Venezia e al Politecnico di Milano. Oggi, a poco più di un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 24 giugno 2023, il maestro viene celebrato dalla mostra Caro Alberto. Cartoline per Alberto Garutti, allestita fino al 29 settembre allo Spazio Tempesta di Recanati.UNA MOSTRA NEL RICORDO DI ALBERTO GARUTTI‌A cura di Giacinto Di Pietrantonio, la retrospettiva nasce da una collaborazione tra gli ex studenti e gli amici dell’artista, che hanno unito le loro forze scegliendo di ricordarlo e rendergli omaggio esponendo una raccolta di centinaia di cartoline-opere a lui idealmente indirizzate. Attraverso parole, poesie, immagini e fotografie, vecchi alunni e colleghi mantengono così viva la memoria di Garutti, “l’artista infinito del paesaggio e delle relazioni”.L’EREDITÀ DI ALBERTO GARUTTI ATTRAVERSO IL TRIBUTO DEI SUOI STUDENTINoto per il suo modo unico di coinvolgere gli studenti, trattandoli come artisti a tutti gli effetti e stimolandoli a creare e discutere le proprie opere in maniera paritaria, Garutti ha lasciato un segno e un’eredità inestimabile ai giovani che hanno avuto la fortuna di incontrarlo durante il periodo della loro formazione. L’esposizione vuole essere un tributo alla sua dedizione all’insegnamento, ricordata attraverso le opere di Ettore Favini, Francesco Fossati, Paola Gaggiotti, Stefania Galegati, Alberto Guidato, Giovanni Kronenberg, Diego Perrone, Luca Pozzi e molti altri. Al termine della mostra, il materiale esposto sarà raccolto in una scatola-opera collettiva e donato all’Archivio Alberto Garutti.[Immagine in apertura: Nada Cingolani, A lezione da Garutti]
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