Attraverso l'esposizione di un consistente corpus di opere dello scultore statunitense, la mostra allestita al MASI Lugano esplora l'introduzione della quarta dimensione, quella del tempo, nell'arte di Calder, dai suoi primi lavori astratti fino alle sue celeberrime sculture mobili.

Il genio creativo di Alexander Calder ha rivoluzionato a metà del secolo scorso la percezione della scultura, rendendo il tempo e il movimento due elementi essenziali di questa disciplina. Per celebrare l’impatto di uno degli artisti più innovativi del Novecento, la mostra Calder. Sculpting Time presenta oltre trenta dei suoi capolavori nella sede LAC del MASI – Museo d’arte della Svizzera Italiana, a Lugano. Aperta al pubblico dal 5 maggio al 6 ottobre 2024, l’esposizione è la più grande monografica dedicata da un’istituzione svizzera all’artista statunitense negli ultimi 50 anni.IN MOSTRA A LUGANO OLTRE 30 OPERE DI CALDERPer raccontare l’evoluzione artistica di Calder e la sua influenza sulle arti visive del XX secolo, il corpus di opere in mostra a Lugano spazia dalle prime forme astratte ai più celebri mobiles. Tale termine, coniato da Marcel Duchamp, indica le sculture eteree capaci di unire forma e aria in un'unica esperienza visiva dinamica. Fra gli ottimi esempi di questo genere di opera, è possibile ammirare al MASI uno dei primi e più importanti lavori di Calder: Eucalyptus. Oltre a presentare opere che modellano il tempo attraverso il movimento, Calder. Sculpting Time include anche numerosi stabiles, ossia sculture statiche che esplorano il rapporto tra spazio e forma. Si tratta di opere con cui l'artista ha dato vita a composizioni che interagiscono con lo spettatore e l'ambiente circostante.L’EREDITÀ ARTISTICA DI ALEXANDER CALDERViaggio in un universo artistico dove tempo, movimento e spazio si fondono in un dialogo creativo senza tempo, Calder. Sculpting Time offre una visione approfondita dell'impatto sull'arte contemporanea del grande scultore statunitense. Il suo contributo alla storia dell’arte “si estende ben oltre l'uso innovativo di materiali e l’impiego di nuove tecniche, catturando la sottile essenza di momenti fugaci”, come hanno sottolineato le due curatrici del progetto espositivo Carmen Giménez e Ana Mingot Comenge[Immagine in apertura: Alexander Calder, Constellation, 1943, Legno, filo metallico e pittura, 83.8 × 91.4 × 35.6 cm, Calder Foundation, New York. Photograph by Tom Powel Imaging (c) Calder Foundation, New York. Photo courtesy of Calder Foundation, New York / Art Resource, New York (c) 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York]
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