Andy Warhol protagonista al castello di Monopoli
ARTE
L’estate della suggestiva località pugliese si colora con la Pop Art di Andy Warhol: fino alla fine di agosto, uno dei luoghi simbolo di Monopoli accoglie la mostra dedicata all'universo creativo di uno degli artisti più influenti del XX secolo.
Se questa estate vi trovate a passare per Monopoli, non potete perdere la mostra Inside Warhol, ospitata fino al 31 agosto dal Castello Carlo V. Prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con MostreLabe Wall Drawings, la rassegna offre ai visitatori, attraverso opere d'arte originali e numerosi contributi video, un efficace colpo d'occhio sulla vita e sulla produzione del "padre" della Pop Art Andy Warhol.MONOPOLI ACCOGLIE L’UNIVERSO POP DI WARHOL
Obiettivo dell’esposizione, curata dallo storico e critico d’arte Maurizio Vanni e coordinata dal curatore e critico d’arte Lorenzo Madaro, è anche quello di indagare il tema dell'identità e l’universo che si cela dietro la rivoluzione artistica di una delle icone del Novecento. Lungo il percorso espositivo emergono le problematiche legate all'infanzia e all'adolescenza dell’artista, la sua timidezza, il precario stato di salute e l’emarginazione sociale, ma anche le spiccate doti artistiche, il naturale senso estetico e l'innato desiderio di emergere all'interno dello star system. "Le sue scelte, le sperimentazioni tecniche, i soggetti o gli oggetti ritratti scelti", spiega il curatore, "manifestavano ben oltre ciò che diceva. Warhol aveva intuito, prima di altri, come gli anni Sessanta americani fossero destinati a diventare l’epicentro vulcanico del 'Tutto', un microcosmo universale e globale che, di lì a poco, avrebbe rappresentato, a livello politico, economico e culturale, il mondo".LE OPERE DELLA MOSTRA “INSIDE WARHOL”
Nella selezione di trentatré opere, facenti tutte parte di collezioni private, spiccano le quattro iconiche Marilyn del 1967 e le copertine originali realizzate per gli LP di John Cale e dei Rolling Stones del 1981 e del 1982, ma non mancano opere meno note e raramente esposte in pubblico come i due Cantalupi del 1979, un autoritratto del 1977 e due serigrafie su carta del 1983 che ritraggono un giovanissimo Miguel Bosé.
[Immagine in apertura: Photo MetaMorfosi, Roma]