Oltre 250 opere saranno esposte a Roma nell'ambito dell’attesa mostra dedicata al mitico “padre” della Pop Art, Andy Warhol. Dal prossimo 21 ottobre a marzo 2024 al Museo Storico della Fanteria.

Dagli esordi come illustratore e grafico pubblicitario agli sviluppi come talent scout, produttore, editore, fotografo e regista: la mostra Andy Warhol – Universo Warhol al Museo Storico della Fanteria di Roma ripercorre la vita e la carriera del mitico artista americano, attraverso un’immersione totale nel suo mondo creativo. A cura di Achille Bonito Oliva (con una sezione dedicata alla musica curata da Red Ronnie), con il coordinamento artistico di Vincenzo Sanfo, dal prossimo 21 ottobre a marzo 2024 la rassegna porta nella Capitale ben duecentocinquanta opere del "re" della Pop Art.LA MOSTRA DI ANDY WARHOL A ROMA Il percorso espositivo, dal punto di vista cronologico, prende avvio dall’arrivo di Warhol a New York da Pittsburgh nel 1949, e prosegue fino al 1987, anno della sua morte. La sezione dedicata alla sua produzione artistica comprende ben settanta delle sue più note serigrafie: ad esempio l’intramontabile serie dedicata a Marilyn Monroe, per non dimenticare la rivoluzionaria Campbell’s Soup, passando per Mao e Flowers e molto altro. A queste si aggiungono anche ventiquattro porcellane Rosenthal e persino il libro d’artista realizzato nel 1957 A Gold Book, che contiene venti litografie con illustrazioni di Natale.ANDY WARHOL TRA MUSICA, FOTOGRAFIA E CINEMA Innovativa la sezione dedicata alla musica, che fa luce sul grande legame tra Andy Warhol e l'industria discografica. Qui si trovano ben sessanta vinili originali con le indimenticabili copertine d'artista, che hanno lasciato un segno indelebile nella storia: non poteva mancare l’album dei Velvet Underground & Nico, al fianco di Sticky Fingers dei Rolling Stones e persino Made in Italy di Loredana Bertè (che frequentò la Factory dal 1981).  Si passa poi alla fotografia e ai progetti editoriali, con le immancabili cover della rivista Interview da lui fondata, su cui compaiono Jack Nicholson, Salvador Dalí, Annie Lennox, Jacqueline Bisset e molti altri. Infine si approda al legame con il medium cinematografico, con la pellicola sperimentale in bianco e nero Empire (1965) e le undici fotografie promozionali in tiratura originale del docu-film Trash – I rifiuti di New York (1970), con la regia di Paul Morrissey, di cui Warhol fu produttore.
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