Il genio di Antonio Canova è al centro della mostra allestita presso il Mart di Rovereto. Visitabile fino al prossimo 18 aprile, la rassegna offre la possibilità di ammirare quattordici capolavori del celebre scultore a confronto con le opere di numerosi artisti contemporanei.

Dopo i progetti espositivi dedicati a Sandro Botticelli e a Caravaggio, Vittorio Sgarbi porta al Mart di Rovereto il maestro del Neoclassicismo italiano per antonomasia: Antonio Canova. Intitolata Canova tra innocenza e peccato, la mostra si avvale della curatela di Beatrice Avanzi e Denis Isaia per analizzare l’importanza che l’eredità canoviana continua ancora oggi a rivestire per gli artisti contemporanei. Il risultato è una grande rassegna nella quale l’arte di autori del calibro di Igor Mitoraj, Robert Mapplethorpe ed Helmut Newton viene messa a confronto con quegli ideali di bellezza espressi nei lavori del grande scultore veneto. CANOVA IERI E OGGI All’interno di questa mostra, che tesse un efficace parallelismo tra passato e presente, il corpo gioca un ruolo fondamentale. Protagonista assoluto dell’esposizione è infatti il corpo umano rappresentato in tutte le sue sfaccettature, sia attraverso l’armonia delle opere canoviane sia tramite la durezza, ad esempio, di un fotografo come Joel-Peter Witkin. Purezza e trasgressione, celebrazione e negazione si alternano così in un viaggio inaspettato che parte dalla maestria dell'artista neoclassico per giungere fino ai giorni nostri. Grazie infatti alla preziosa collaborazione con il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, la rassegna può vantare la presenza di ben quattordici capolavori fra i quali ricordiamo Le Grazie, Amore e Psiche, Maddalena penitente, la Ninfa dormiente e il Ritratto di Francesco I d’Austria. LA MOSTRA A ROVERETO Ad accogliere lo spettatore, al centro della fontana collocata nella piazza del museo, è proprio una rivisitazione di un’opera canoviana. Ci stiamo riferendo all’Amore e Psiche realizzata da Fabio Viale: un lavoro che guarda al grande scultore per evidenziare gli incessanti cambiamenti a cui è sottoposto il concetto di “canone estetico”.  Distribuito in cinque sezioni, il percorso espositivo invita il visitatore a guardare all’operato di Canova con occhi nuovi, indispensabili per cogliere i punti di contatto fra la sua cifra stilistica e la ricerca di alcuni artisti moderni e contemporanei, come Adolfo Wildt, Man Ray, Giulio Paolini e Luigi Ontani. Tra gli artisti selezionati invece per il loro  approccio al mezzo fotografico non possiamo non menzionare Vanessa Beecroft, Edward Weston, Irving Penn, Carla Cerati e Lisetta Carmi. [Immagine in apertura: Antonio Canova, Ninfa dormiente, 1820. Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno]
PUBBLICITÀ