Fino al prossimo 10 ottobre la Galleria Nazionale di Roma ospita “Cosmowomen. Places as Constellations”, la mostra che riflette sul ruolo delle donne (e delle architette) nella nostra società.

La filosofia e la politica degli spazi abitativi è l'interessante argomento al centro della nuova rassegna inaugurata negli spazi della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Un progetto complesso per natura e impianto visivo, e nondimeno necessario per riflettere su tematiche urgenti del nostro presente. Curata dall’architetta Izaskun Chinchilla Moreno, e rimandata lo scorso anno a causa della pandemia, la mostra Cosmowomen. Places as Constellations è ospitata fino al 10 ottobre nel Salone Centrale dell'istituzione capitolina, e vede come protagoniste tre imponenti strutture di grande formato ispirate alle sfere armillari – grandi corpi celesti di natura artificiale, creati dall'uomo nell'antichità per determinare la posizione di stelle e pianeti nell'universo.LA MOSTRA A ROMA Scelte come simbolo di convivenza, le tre sfere monumentali (nel rendering in apertura) rimandano al Gineceo, all’Onsen e al Parlamento, e rappresentano aspetti specifici relativi al ruolo della donna nel contesto pubblico e privato. Luoghi di socialità, ma anche di segregazione ed esclusione, le sfere sono mostrate ai visitatori come metafore per riflettere sulle relazioni che il “corpo sessuato” intrattiene con lo spazio politico e naturale che lo circonda. Grazie ai settantuno progetti di sessantacinque architette internazionali provenienti dalla Bartlett School of Architecture di Londra, il tema della mostra viene indagato e attualizzato ai nostri giorni. Un “mosaico” di punti di vista eterogenei e tutti femminili, che vuole auspicare la piena integrazione delle donne nel settore professionale e accademico dell'architettura.
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