La Centrale Montemartini ospita fino al 5 maggio 2024 la mostra “Architetture Inabitabili”. Attraverso fotografie, video e testi inediti il progetto indaga la bellezza di strutture architettoniche uniche nella storia dell'Italia: dal Cretto di Gibellina, opera dell’artista Alberto Burri, alla Torre Branca di Milano disegnata da Gio Ponti.

Nata dal desiderio di esplorare il fascino di luoghi non concepiti per essere abitati, ma capaci di assumere un’assoluta valenza simbolica e artistica, la mostra Architetture Inabitabili ne illustra otto esempi distribuiti in tutta Italia. Allestita negli spazi della Centrale Montemartini di Roma e aperta fino al 5 maggio, la mostra raccoglie immagini e video di strutture iconiche, talvolta poco conosciute, ma dall'alto valore culturale. Si va dal Gazometro di Roma, simbolo della trasformazione industriale della capitale, al Memoriale Brion ad Altivole, capolavoro di architettura funeraria di Carlo Scarpa, dal campanile semisommerso di Curon al Cretto di Gibellina, passando per il Lingotto di Torino, gli Ex Seccatoi di tabacco a Città di Castello, la Torre Branca a Milano, progettata da Gio Ponti, e i Palmenti di Pietragalla, in provincia di Potenza. IN MOSTRA A ROMA LE ARCHITETTURE INABITABILI D'ITALIA Le fotografie e i filmati di Architetture Inabitabili provengono in buona parte dall'Archivio Luce e da altri archivi di istituzioni prestigiose. Tra le circa 150 immagini in mostra, spiccano le foto di grandi autori italiani, come Gianni Berengo Gardin e Guido Guidi, e internazionali, fra cui Mark Power e Steve McCurry. Appositamente realizzati per la mostra sono poi i bellissimi scatti a opera di Francesco Jodice e di Silvia Camporesi, da cui è tratta anche la copertina di catalogo. Quest’ultimo, edito da Archivio Luce Cinecittà con Marsilio Arte, contiene testi inediti di otto scrittori, fra cui Edoardo Albinati, Gianni Biondillo e Tiziano Scarpa, che propongono ulteriori chiavi di lettura delle architetture in mostra, attraverso una narrazione personale di questi luoghi. SCARPA, BURRI, PONTI E GLI ALTRI MAESTRI IN MOSTRA Puntando i riflettori su strutture tanto rilevanti per la cultura del nostro paese, la mostra si pone come punto di incontro e scoperta, stimolando l'immaginazione dei visitatori e offrendo loro l'opportunità di esplorare il fascino e la complessità delle architetture inabitabili italiane. Si tratta di siti che col passare del tempo hanno saputo conquistare una valenza simbolica irripetibile, sfidando il tempo e lo spazio e raccontando storie di uomini e di territori.[Immagine in apertura: LINGOTTO © Archivio Storico Luce, Fondo Attualità Veduta parziale dall’alto dello Stabilimento FIAT Lingotto e della pista per il collaudo percorsa da automobili, Torino, 30 marzo 1928]
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