Grazie a un’iniziativa che mette in dialogo la cultura greca e quella egiziana – evidenziando i numerosi punti di contatto tra iconografie, temi e simbolismi –, il Museo dell’Acropoli di Atene ospita per la prima volta in assoluto una mostra d’arte contemporanea, creando un ponte tra passato e presente.

Uno dei siti archeologici più straordinari e affascinanti del mondo apre le porte all’arte contemporanea: il Museo dell’Acropoli di Atene presenta la mostra Tale of Two Cities, suggellando definitivamente un sodalizio culturale tra due paesi dalla storia antichissima: la Grecia e l’Egitto. Instaurando un suggestivo dialogo tra passato e presente, il progetto espositivo – realizzato in collaborazione con Culturvator/Art D’Égypte e promosso dal Ministero della Cultura egiziano, il Ministero degli Affari esteri e dall’ambasciata egiziana in Grecia – esplora il ricco intreccio culturale che si trova alla base dell'antichità classica, e che tutt’oggi caratterizza la produzione artistica contemporanea.L’ANTICO LEGAME TRA GRECIA ED EGITTO IN MOSTRAMa cosa ha di tanto straordinario questa iniziativa? Innanzitutto l’obiettivo di favorire una più profonda comprensione dell'interconnessione tra queste antiche civiltà, rafforzandone anche i rapporti attuali. Si tratta infatti di una mostra itinerante che vede una prima tappa presso l'istituzione greca (visitabile fino al 16 luglio), per poi partire alla volta di Alessandria d’Egitto e trovare casa (dal 17 al 31 ottobre) nelle sale della Biblioteca Alessandrina, fondata nel 2002 in ricordo della più ricca e imponente biblioteca del mondo antico, andata distrutta nel 642 d.C. "Questa mostra non è solo una vetrina per l’eccellenza artistica”, ha sottolineato Nadine Abdel Ghaffar, fondatrice di Culturvator/Art D'Égypte, “ma un profondo scambio culturale progettato per essere un'esperienza trasformativa".L’ACROPOLI DI ATENE PRESENTA LA SUA PRIMA MOSTRA D’ARTEDall’altro lato, invece, è la prima volta in assoluto che una retrospettiva d’arte contemporanea "sbarca" al museo ateniese. “Vorrei confessare che il Museo dell'Acropoli non ospita mostre d'arte”, ha dichiarato il direttore dell'istituzione, Nikolas Stampolidis, specificando che quella di Tale of Two Cities “è un'eccezione, perché è collegata all'ambasciata d'Egitto, un Paese che non è solo un amico, ma con cui siamo in una sorellanza”. Le opere degli artisti greci ed egiziani coinvolti – tra cui spiccano Mahmoud Said, Papageorge, Costas Varotsos, Danae Stratou, Omar Touson, Said Badr e Karim El Hayawan – sono quindi accomunate dall’indagine della convergenza tra cultura egiziana e quella greca, esplorata con l’intento di esaminare i temi ricorrenti, i motivi iconografici e simbolici condivisi nel corso dei secoli. Colmando il divario tra l'antichità e il presente, la rassegna illustra come la connessione culturale tra i due Paesi continui tutt’oggi a ispirare e a modellare il paesaggio artistico del nostro tempo.[Immagine in apertura: un dettaglio del poster della mostra A Tale of Two Cities, Acropolis Museum, Atene]
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