Sono oltre 300 le opere esposte al Museo Civico San Domenico di Forlì in occasione della grande mostra "L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni, 1789 – 1968". Attraverso quadri, sculture, accessori, abiti d’epoca e contemporanei, dal 18 marzo 2023, ad andare in scena saranno il fecondo rapporto e i continui intrecci fra arte e moda.

Arriveranno da prestigiose istituzioni museali italiane e internazionali, fra cui le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Musée d’Orsay di Parigi e il MAK - Museum of Applied Arts di Vienna, le oltre 300 opere attese a Forlì in occasione della mostra-evento L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni, 1789 – 1968. In apertura il prossimo 18 marzo, la rassegna ripercorrerà tre secoli di storia – dall’Ancien Régime al secondo Novecento –, soffermandosi sulle connessioni e reciproche influenze fra la produzione artistica e l'universo del costume.  A FORLÌ LA GRANDE MOSTRA SU ARTE E MODA In programma negli spazi del Museo Civico San Domenico, fino al 2 luglio 2023, il progetto espositivo proporrà un viaggio nel tempo, nell'arte e nello stile, scandito da quadri e sculture e impreziosito da accessori, abiti d’epoca e contemporanei. Questi delicati esemplari saranno a loro volta concessi da alcune delle più celebri case di moda e da selezionati collezionisti, oltre che da istituzioni che operano nel settore, come il Palazzo Morando | Costume Moda Immagine di Milano o il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti di Firenze. Prima mostra del genere, quella in apertura a Forlì sarà così un'occasione per ripercorrere fasi storiche e artistiche cruciali – dalla Rivoluzione francese al Romanticismo, dall'ascesa della Macchia all’Impressionismo, dal Simbolismo fino alla stagione delle avanguardie di inizio Novecento –, mettendo in evidenza il fecondo rapporto tra arte e moda, nonché la reciproca influenza fra questi due ambiti creativi.OLTRE 300 OPERE ESPOSTE AL MUSEO CIVICO SAN DOMENICO Diretta da Gianfranco Brunelli, curata da Cristina Acidini, Enrico Colle, Fabiana Giacomotti e Fernando Mazzocca, L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni, 1789 – 1968 sarà arricchita dalla presenza di autentici capolavori, fra cui emergono Grande composizione A con nero, rosso, grigio giallo e blu (1919) di Piet Mondrian, Donna e anemoni (1920-1921) di Henry Matisse, Ritratto dell’avvocato Carlo Manna (1907) di Umberto Boccioni e Ritratto di Emiliana Concha de Ossa (1888) di Giovanni Boldini. Sul fronte più strettamente legato alla moda, il percorso espositivo includerà anche due completi ricamati di Giorgio Armani, il Panciotto di Filippo Tommaso Marinetti (1923–1924), opera di Fortunato Depero, e la Camicia Orlando (A/I 2001-02) disegnata da Gianfranco Ferré. Nel complesso, il progetto incoraggia a riflettere sulle profonde connessioni fra entrambi i settori, sottolineando i molteplici ruoli assegnati nel corso dei secoli agli abiti: non solo "strumenti" per proteggere e coprire il corpo, ma anche simboli di potere, ricchezza, riconoscimento, protesta. Una pluralità di significati e valori ben nota agli artisti, che dipingendo, scolpendo o ritraendo la moda hanno contribuito a indagarne (e talvolta esaltarne) il potere narrativo e comunicativo. [Immagine in apertura: Henri Matisse, Donna e anemoni (Femme et anémones), 1920-1921, olio su tela, 56 x 70,5 cm. Torino, Pinacoteca Agnelli]
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