Dal prossimo 11 ottobre, due diverse istituzioni museali parigine accoglieranno la grande rassegna dedicata alla vicenda italiana dell’Arte Povera. In mostra le opere di artisti del calibro di Michelangelo Pistoletto, Giovanni Anselmo, Marisa e Mario Merz e Giuseppe Penone.

Per la prima volta, due sedi museali parigine – il Jeu de Paume e LE BAL – ospitano, congiuntamente, con il supporto di Triennale Milano, una grande mostra tematica volta a indagare la posizione degli artisti italiani degli anni Sessanta e dei primi anni Settanta di fronte alla proliferazione dei nuovi media come fotografia e video. Focalizzata in particolar modo sul movimento dell'Arte Povera, la rassegna, intitolata Renverser ses yeux – esplicito riferimento all'omonima opera di Giuseppe Penone, Rovesciare i propri occhi, esposta in diverse versioni – sarà aperta dal prossimo 11 ottobre al 29 gennaio 2023. Per poi sbarcare, in primavera, negli spazi di Triennale Milano.LA MOSTRA SULL’ARTE POVERA A PARIGI La mostra, curata da Quentin Bajac, direttore del Jeu de Paume, Diane Dufour, direttrice di LE BAL, Giuliano Sergio, critico e curatore, e da Lorenza Bravetta, curatrice per Triennale Milano dei comparti fotografia, cinema e new media, intende dunque offrire una panoramica sulle sperimentazioni visive realizzate dall'avanguardia artistica italiana lanciata dal critico Germano Celant nel 1967. Il movimento dell’Arte Povera voleva essere, per dirla con le parole dello stesso Celant, “una libera espressione legata alla contingenza, all'evento e al presente”. Il percorso espositivo sarà articolato in quattro grandi sezioni tematiche dislocate tra le due sedi museali: presso LE BAL è previsto l’allestimento del capitolo Corps, incentrato sulla nozione di identità e sul ruolo dell’autore, mentre al Jeu de Paume sono attesi i nuclei espositivi dedicati al rapporto con il tempo e lo spazio (Experience); alla decostruzione della realtà e alle sue rappresentazioni mediante l'immagine (Image); e, infine, alla dimensione performativa della ricerca artistica (Théâtre).I PROTAGONISTI DELLA DOPPIA MOSTRA PARIGINA SULL’ARTE POVERA Appropriandosi, dunque, della forza narrativa della fotografia, del video e del cinema, autori del calibro di Giovanni Anselmo, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Ugo Nespolo, Mario Cresci, Franco Vaccari, Marisa e Mario Merz riescono a stabilire un legame più diretto con il mondo, sia a livello esplorativo che sperimentale. E orientandosi all’interno di un contesto politico e sociale italiano estremamente travagliato, segnato, alla fine degli anni Sessanta, dagli scioperi e dal movimento studentesco, e negli anni Settanta da una feroce violenza politica, danno vita, quindi, a una poetica sfaccettata, dal respiro internazionale, capace di abbattere le barriere tra generi e discipline, ma profondamente radicata nella cultura e nella storia del nostro Paese. [Immagine in apertura: Ugo Mulas, Verifica 7, Il laboratorio. Una mano sviluppa, l’altra fissa. A Sir John Frederick William Herschel [Vérification 7, Le laboratoire. Une main développe, l’autre fixe. À Sir John Frederick William Herschel], 1972. Série Le Verifiche [Les Vérifications] Épreuve gélatino-argentique sur aluminium, 42 x 51,4 cm. Paris, Centre Pompidou - Musée national d'art moderne - Centre de création industrielle. Photo © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist. RMN-Grand Palais / Philippe Migeat © Ugo Mulas Heirs. Tous droits réservés]
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