Camilla Alberti, Irene Coppola, Martina Melilli, Margherita Moscardini, Marta Roberti e Silvia Rosi sono le protagoniste della mostra "Alter Eva. Natura Potere Corpo", il nuovo appuntamento del programma "Palazzo Strozzi Future Art". Alla Strozzina di Firenze.

Non solo Jeff Koons. Shine. Parallelamente alla mostra-evento con cui Palazzo Strozzi indaga la produzione artistica del celebre autore statunitense, gli spazi della Strozzina accolgono il progetto espositivo Alter Eva. Natura Potere Corpo. Protagoniste sono le opere di sei artiste italiane, scelte per il nuovo capitolo di Palazzo Strozzi Future Art, il programma della Fondazione Palazzo Strozzi sviluppato con Andy Bianchedi, in memoria di Hillary Merkus Recordati. A inaugurare questo speciale ciclo era stata, nei mesi scorsi, la monumentale installazione La Ferita, con cui JR ha "squarciato" la facciata quattrocentesca del palazzo fiorentino.SEI ARTISTE ITALIANE IN MOSTRA ALLA STROZZINA Nate fra gli anni Ottanta e i Novanta, Camilla Alberti, Irene Coppola, Martina Melilli, Margherita Moscardini, Marta Roberti e Silvia Rosi non condividono solo l'appartenenza alla medesima generazione artistica. Pur nell'eterogeneità dei media impiegati e degli esiti formali, i loro lavori testimoniano un "comune sentire". Ciascuna autrice, infatti, è animata dalla volontà di mettere in discussione lo status quo, con particolare riguardo per il patriarcato, i ruoli di genere, l’antagonismo tra natura ed essere umano. Le tre "categorie" enunciate nel titolo della mostra, che si avvale della collaborazione con IED Firenze - Master in Curatorial Practice classe 2020/2021, riflettono altrettanti ambiti analizzati dalle artiste. Il risultato è una narrazione polifonica, nella quale le singole posizioni e visioni, restituite attraverso scultura, pittura, fotografia, disegno e installazione, tracciano prospettive alternative a quelle considerate prevalenti.NATURA, POTERE E CORPO SECONDO L'ARTE CONTEMPORANEA Il percorso di visita affianca focus individuali, come quello riservato alla serie di autoritratti e ai video in cui Silvia Rosi "veste i panni" dei propri genitori, ricostruendone l'arrivo in Italia dal Togo, con "forme di dialogo" legate a specifici temi. È questo il caso della sala che accoglie i disegni in grande formato magistralmente eseguiti su carta carbone da Marta Roberti. Le scene esotiche raffigurate, animate anche da totemiche presenze di animali, affiancano le criptiche creature scultoree di Camilla Alberti, frutto dell'assemblaggio di frammenti organici con scarti industriali. Per la palermitana Irene Coppola il ricorso alla pianta di agave, fotografata e "immobilizzata" in calchi di gesso armato, è finalizzato a evocare la fragilità che accomuna piante ed esseri umani, soggetti entrambi a inesorabili forme di decadimento fisico. Nella sezione a lei riservata, Martina Melilli dà vita a un ambiente immersivo: "traduce", infatti, su scala spaziale dieci interviste sul tema del corpo femminile pubblicate da Playboy.  Presenta sia una serie di disegni sul dramma dei profughi siriani, sia un'installazione al neon, che riproduce un estratto de Le origini del totalitarismo di Hannah Arendt, la toscana Margherita Moscardini, interessata ai processi di trasformazione in corso in specifiche aree del pianeta. Alter Eva. Natura Potere Corpo è visitabile gratuitamente fino al 12 dicembre prossimo. [Immagine in apertura: Irene Coppola, Intimacy between Strangers, 2021. Vista dell'allestimento della mostra Alter Eva. Natura Potere Corpo. Strozzina, Firenze 2021. Photo © Stefano Casati]
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