Al Mudec di Milano, una mostra in collaborazione con il Museo Rodin di Parigi accende i riflettori sul legame tra il maestro della scultura Auguste Rodin e la danza. Per la prima volta, il nucleo di 15 statuette di “Mouvements de danse” si riunisce.

Genio creativo indiscusso della seconda metà dell’Ottocento, Auguste Rodin, considerato il “padre” della scultura moderna, è stato capace di trasmettere tutta l’energia del movimento nelle sue opere. Raggiungendo il culmine della fama proprio negli anni della rivoluzione industriale, in cui l’elettricità e il cinematografo dei fratelli Lumière stavano cambiando il mondo, Rodin dedicò all’energia cinetica, sublimata nella danza, gran parte della sua produzione. La mostra al Mudec di Milano si intitola Rodin e la danza, e fa luce proprio sulla profonda influenza di questo mezzo espressivo sullo scultore. IL LEGAME TRA AUGUSTE RODIN E LA DANZA Visitabile fino al 10 marzo 2024, e a cura di Aude Chevalier, Elena Cervellati e Cristiana Natali, la rassegna si articola attorno a un nucleo centrale di opere: un insieme di sculture sperimentali e disegni noto come Mouvements de danse, risalente al 1911.  Realizzata in collaborazione con il Museo Rodin di Parigi, l’esposizione presenta ben 53 opere provenienti dall’istituzione francese (alcune delle quali mai viste in Italia). Di queste, 14 compongono il corpus di Mouvements de danse, gruppo che viene riunito per la prima volta grazie alla presenza della quindicesima statuetta, conservata presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Ma la sperimentazione plastica di Rodin è anche il frutto di un attento studio preliminare, e così per l’occasione le statuette potranno essere confrontate con una selezione di diciassette disegni dell'artista e cinque fotografie, provenienti dalla stessa collezione. AUGUSTE RODIN IN MOSTRA A MILANO Il percorso espositivo si suddivide in tre sezioni: ad accogliere il visitatore è la sala dedicata all'esplorazione del movimento e della danza, massima espressione della libertà del corpo. Si prosegue con l’approfondimento sul legame tra lo scultore e la danza cambogiana, che lo ha sempre affascinato, influenzando le sue opere. La rassegna si chiude con un raffronto con il contemporaneo: un’osservazione delle coreografie di danza che tutt’oggi si ispirano al lavoro del maestro.  Prodotto da 24 ORE Cultura, il progetto si avvale dell’allestimento multimediale e interattivo dello studio di design Dotdotdot che, facendo riferimento alle quinte di un teatro, ricrea l’atmosfera immersiva di una scenografia teatrale. [Immagine in apertura: Auguste Rodin, Femme accroupie, petit modèle. Musée Rodin – Paris © Musée Rodin. Photo Christian Baraja]
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