Maestri della tradizione italiana e autori emergenti si danno appuntamento a Biella. Presso la Woolbridge Gallery (recentemente inaugurata nel capoluogo piemontese), al via la mostra dedicata alla "ripartenza" dopo i mesi di lockdown.

Inaugurata nell'ottobre dello scorso anno, a pochi mesi dall'esplosione della pandemia, la Woolbridge Gallery è il nuovo spazio espositivo situato nell'ex Fabbrica PRIA, a Biella. Affacciato sul torrente Cervo, e luogo simbolo della manifattura tessile locale, l'edificio – risalente al XVIII secolo – è stato trasformato in polo artistico con un'intenzione ben precisa: ritagliarsi un ruolo di rilievo nel contesto culturale regionale e nazionale, ospitando mostre permanenti, progetti di design ed eventi dedicati all'arte emergente. Primo appuntamento di questa avventura è Zona Bianca Zero, tappa iniziale di un calendario tutto dedicato al meglio della scena nazionale. LA PRIMA MOSTRA DI WOOLBRIDGE GALLERY Visitabile a partire dal prossimo 7 novembre, la mostra si presenta sin dal titolo come auspicio per la ripartenza dopo i mesi di lockdown, mentre il numero zero ribadisce l'avvio di un ciclo di rassegne che di anno in anno tenteranno di catalizzare nel capoluogo piemontese il meglio della ricerca artistica italiana.  A curare la mostra (aperta fino al 7 marzo) sarà Giorgio Verzotti. A lui il compito di esporre le opere degli oltre quaranta artisti coinvolti, tra autori emergenti e maestri della nostra tradizione. GLI ARTISTI IN MOSTRA Accanto ad autori quali Goldschmied & Chiari, Marisa Albanese, Jacopo Benassi, Massimo De Caria e Luisa Protti ci saranno quattro nomi d'eccezione: Osvaldo Licini, Carol Rama, Michelangelo Pistoletto ed Enzo Cucchi (fonte di ispirazione per molti artisti delle nuove generazioni). A ognuno di essi, ove possibile, è stato chiesto di contribuire alla rassegna con un'opera realizzata durante il lockdown. Il risultato è un percorso espositivo che testimonia l'esperienza di un periodo complesso, di rottura, e per questo di necessaria e auspicata rinascita. [Immagine in apertura: Francesca Banchelli, Learning from rocks. Courtesy Galleria Poggiali]
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