La vita, la morte, la condizione umana, la relazione con l’ambiente e gli elementi naturali sono alcuni dei temi che da oltre quarant'anni attraversano la ricerca e la produzione artistica di un maestro internazionale della videoarte: Bill Viola. Per la prima volta, Milano gli dedica una grande mostra, in apertura il prossimo 24 febbraio a Palazzo Reale.

Entra nel vivo la grande stagione espositiva 2023 di Palazzo Reale, a Milano. A precedere di un mese esatto l'apertura al pubblico dell'attesa rassegna Helmut Newton. Legacy, al via il 24 marzo, sarà un appuntamento altrettanto rilevante. Prenderà infatti il via il 24 febbraio 2023 la prima monografica che Milano dedica a Bill Viola, l'artista statunitense considerato, fin dagli anni Settanta del secolo scorso, il maestro indiscusso della videoarte.BILL VIOLA IN MOSTRA A MILANO Classe 1951, negli ultimi anni il celebre autore è stato più volte protagonista di progetti espositivi in Italia: un anno fa, Palazzo Bonaparte a Roma ha ospitato la mostra Bill Viola. Icons of light, seguita da Bill Viola. Ritorno alla Vita, andata in scena più di recente a Napoli. A precederle entrambe fu la grande retrospettiva Bill Viola. Rinascimento Elettronico, che si svolse a Firenze nella cornice di Palazzo Strozzi. Con l'imminente rassegna, quindici capolavori dell'artista si apprestano a debuttare a Milano, offrendo ai visitatori la possibilità di vivere un'esperienza di particolare intensità, in cui la peculiare combinazione fra luce, colore, suono e immagini in movimento incoraggiano introspezione e riflessione individuali. Inclusa nel palinsesto della prossima Milano Art Week, in programma dall'11 al 16 aprile 2023, la mostra è curata di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio.VIDEOARTE PROTAGONISTA A PALAZZO REALE Il percorso di visita descrive, attraverso un’accurata selezione di lavori, quarant'anni di carriera professionale di Viola. A Palazzo Reale sarà esposta la serie video intitolata Passions, che dichiaratamente richiama il Rinascimento italiano, periodo storico e artistico che Viola ha conosciuto e studiato da vicino nel corso dei 18 mesi di permanenza a Firenze, nel 1974. Legata all'Italia è anche Ocean Without a Shore, del 2007, opera nata a Venezia nella chiesetta sconsacrata di San Gallo: in questo caso, l'artista si concentra sulla descrizione del "fatale momento di transizione", quello dalla vita alla morte. Appartengono alla poetica dell'artista anche l'evocazione e il ricorso agli elementi naturali, presenti ad esempio nelle serie Martyrs, del 2014, e Tristan, del 2005, in cui a emergere è la trasfigurazione del fuoco e dell'acqua con sollecitazioni visive e uditive. Visitabile fino al 25 giugno 2023, la mostra includerà anche opere raramente esposte in Italia: è il caso di The Quintet of the Silent , del 2000. [Immagine in apertura: Bill Viola, Catherine’s Room, 2001. Color video polyptych on five LCD flat panel display smounted on wall, 38x246x5,7 cm, 18:39 minutes, performer: Weba Garretson. Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio]
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