Aprirà il prossimo 23 settembre la rassegna espositiva dedicata agli abili artisti che affrescavano le case di Pompei, Ercolano e della zona vesuviana. In mostra ricostruzioni di tipici ambienti pompeiani e oltre cento manufatti in prestito dal MANN di Napoli.

Resa possibile da un accordo di collaborazione culturale e scientifica tra il Museo Civico Archeologico di Bologna e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, è in arrivo una delle mostre più attese della stagione espositiva autunnale in Italia, I pittori di Pompei. La rassegna, che vede la curatela di Mario Grimaldi, inaugurerà a Bologna il prossimo 23 settembre e sarà allestita fino al 19 marzo 2023.LA MOSTRA SUI PITTORI DI POMPEI Il progetto espositivo, raccogliendo oltre cento eccezionali opere provenienti dalle decorazioni parietali delle domus romane di area vesuviana come quelle del Poeta Tragico e dell’Amore punito di Pompei, le Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale o quella dei Papiri a Ercolano, indaga le figure dei pictores, autori degli straordinari apparati decorativi. Misteriose figure di cui sono giunte fino a noi pochissime informazioni e quasi nessun nome, ma che ci hanno lasciato in eredità un importantissimo corpus di affreschi ancora ben conservati dopo l’eruzione del 79 d.C. Gli interni delle domus pompeiane di epoca romana costituiscono, infatti, un osservatorio privilegiato per comprendere il ruolo e la condizione economica e sociale di questi abili artigiani, l’organizzazione interna e l’operato delle loro officine pittoriche, ma anche per mettere in luce le tecniche artistiche da loro utilizzate, i colori, i modelli e gli stili seguiti.LE DECORAZIONI PARIETALI NELLE DOMUS VESUVIANE Il visitatore potrà così apprezzare un’ampia selezione di raffinate immagini di paesaggi, giardini e architetture; gli schemi compositivi più in voga in questo filone artistico, ma anche ammirare gli strumenti tecnici di progettazione ed esecuzione del lavoro come colori, squadre, compassi, fili a piombo, disegni preparatori e reperti originali ritrovati nel corso degli scavi, tra i quali coppe ancora piene di colori risalenti a duemila anni fa. La rassegna, infine, per mostrare in modo esaustivo il rapporto tra spazio domestico e decorazioni parietali, proporrà la ricostruzione di interi ambienti pompeiani come quelli della Casa di Giasone e della straordinaria Domus di Meleagro, caratterizzata da grandi affreschi con rilievi a stucco. [Immagine in apertura: Figura femminile, Pompei, VI, 9, 2-13, Casa di Meleagro, tablino (8), parete est, registro superiore, stucco - affresco, 178 x 188. MANN, inv. 9595, I secolo d.C. - IV stile]
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