Raramente viaggiano fuori dall'Italia i capolavori concessi dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze al Minneapolis Institute of Art in occasione della grande mostra ispirata a Sandro Botticelli e al Rinascimento fiorentino. Sino all'8 gennaio 2023, la sede espositiva statunitense indaga in particolare il rapporto fra il pittore e l’antichità classica.




Stagione artistica e culturale fra le più significative e innovative di sempre, il Rinascimento si presta a continui percorsi di ricerca e analisi, che possono anche sfociare in progetti editoriali o espositivi. Appartiene a entrambe le categorie Botticelli and Renaissance Florence: Masterworks from the Uffizi, la mostra che il Minneapolis Institute of Art ospita fino all'8 gennaio 2023. I CAPOLAVORI DEGLI UFFIZI ESPOSTI NEGLI USA Unica nel suo genere, la rassegna si sofferma su un tema dibattuto da almeno un secolo in letteratura e fino adoggi mai preso in esame in un percorso espositivo. Accende infatti i riflettori sul rapporto tra Sandro Botticelli, l’arte del Rinascimento fiorentino e l’antichità classica. Per farlo, propone una serie di accostamenti resi possibili grazie al contributo delle Gallerie degli Uffizi, che per l'occasione hanno concesso opere raramente presentate oltre i confini italiani. Il risultato è una mostra che "non solo è una rivelazione per il pubblico americano, ma si caratterizza anche per l’altissimo livello scientifico", precisa in una dichiarazione il direttore dell'istituzione toscana Eike Schmidt. Sculture, dipinti, disegni e stampe del museo americano, che possiede una delle più importanti raccolte di arte europea oltreoceano, sono eccezionalmente messi in dialogo con i prestiti dagli Uffizi. Fra questi, spiccano le opere di Botticelli e bottega o risalenti alla sua epoca, essenziali per restituire il modus operandi e il clima della Firenze del Quattrocento.BOTTICELLI E IL RINASCIMENTO IN MOSTRA A MINNEAPOLIS Spiega ancora Schmidt: "Forse uno degli accostamenti più emozionanti e rivelatori è quello tra l’Allegoria della Fertilità di Luca Signorelli e il gruppo marmoreo con Tre satiri che lottano con un serpente, proveniente dalla collezione di antichità di Lorenzo il Magnifico, dispersa alla fine del Quattrocento. L’opera, che si trovava nell’Ottocento in una collezione austriaca ed è ricomparsa sul mercato alcuni anni fa, è stata acquistata da un privato di Chicago. Accanto a essa, il monocromo di Luca Signorelli assume un nuovo significato e spiega in un colpo d’occhio tutto il complesso argomento della relazione tra Rinascimento e Antichità”. Gli esiti delle indagini condotte sulle opere, protrattesi per oltre un biennio, sono stati pubblicati nel catalogo della mostra, che include studi socio-economici sulle botteghe degli artisti e getta nuova luce sull'attività su Botticelli, uno dei maestri più apprezzati (in patria, come oltreoceano) del panorama rinascimentale, nonché "campione di incassi" nelle aste internazionali. [Immagine in apertura: Cupido dormiente. Courtesy Gallerie degli Uffizi]
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