A Perugia, Palazzo Baldeschi e il Museo dell’Accademia di Belle Arti, dal 6 luglio fino al prossimo 1° novembre, ospitano una grande rassegna in omaggio ad Antonio Canova. Una mostra diffusa dedicata all'opera e all'eredità dell’artista in ambito umbro.

Dal prossimo 6 luglio, con una mostra-itinerario articolata tra due importanti sedi espositive nel centro storico di Perugia, l’Umbria celebra lo scultore Antonio Canova. In occasione del bicentenario della sua morte, Palazzo Baldeschi e MUSA, Museo dell’Accademia di Belle Arti ospitano Al tempo di Canova. Un itinerario umbro. La grande rassegna – organizzata dall’Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" e dalla Fondazione Perugia e curata da Stefania Petrillo, docente dell’Università di Perugia – è incentrata sul nucleo dei gessi canoviani conservati al MUSA (fra i quali Le tre Grazie donate dallo stesso scultore nel 1822) e sul racconto del dinamico contesto storico e culturale umbro entro cui queste opere andarono a inserirsi.LA GRANDE INFLUENZA DI CANOVA SUL TERRITORIO UMBRO L’influente scultore, che in Umbria era proprietario di un palazzo a San Gemini con vasti possedimenti, stabilì importanti relazioni con molti esponenti del ceto dirigente locale, con intellettuali, alti prelati e collezionisti, con cui condivideva la visione dell’arte come strumento educativo verso valori estetici e civili più elevati. L’esposizione punta quindi a evidenziare ciò che tra Settecento e Ottocento orbitava intorno ai capolavori canoviani umbri e a indagare la grande influenza che lo scultore ebbe (soprattutto tra il 1812 e il 1822) sull’Accademia di Belle Arti di Perugia, di cui orientò anche alcune fondamentali scelte, appoggiando, ad esempio, la candidatura a direttori dell'istituzione di Carlo Labruzzi, Tommaso Minardi e poi di Giovanni Sanguinetti. Fra gli artisti presentati in mostra insieme a Canova troviamo Giuseppe Valadier, Vincenzo Pacetti, Carlo Labruzzi, Pietro Labruzzi, Cristoforo Unterperger, Abraham-Louis-Rodolphe Ducros, Stefano Tofanelli, Tommaso Maria Conca, Pietro Benvenuti, Vincenzo Camuccini, Jean-Baptiste Wicar, Tommaso Minardi, Giovanni SanguinettiLA MOSTRA DIFFUSA SU CANOVA A PERUGIA Attraverso sette sezioni tematiche, L’Umbria pontificia, La stagione napoleonica, Il paesaggio, Canova e l’Accademia di Belle Arti di Perugia, "Un’altra linea di bello": verso il Purismo, Le incisioni e L’eredità di Canova, il percorso espositivo raccoglie oltre cento opere tre le quali spicca un inedito confronto tra la colossale testa del cavallo, modello del monumento equestre a Ferdinando I di Borbone (una delle ultime opere realizzate da Canova, lasciata in eredità all’Accademia dal fratellastro Giovanni Battista Sartori) e la testa del cavallo del Marco Aurelio, il calco fatto eseguire e preso a modello da Canova oggi custodito a Ravenna. [Immagine in apertura: Antonio Canova, La Danza dei figli di Alcinoo, 1790-1792. Perugia, Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”]
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