La cappella “perduta” di Annibale Carracci in mostra a Palazzo Barberini
ARTE
Fa tappa alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma la mostra dedicata alla perduta cappella affrescata da Annibale Carracci, che un tempo si trovava nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli in piazza Navona.
Dopo le precedenti tappe al Museo del
Prado di Madrid e al Museu Nacional d'Art de Catalunya a Barcellona,
arriva alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini la mostra dedicata a
una delle più importanti e al contempo meno conosciute pagine del
primo Seicento romano.
L'esposizione, dal titolo Annibale
Carracci. Gli affreschi della cappella Herrera,
con la prestigiosa curatela di Andrés Úbeda de los Cobos,
vicedirettore del Museo del Prado, sarà aperta fino al 5 febbraio
2023. Si tratta di un autentico viaggio nel tempo, in cui sarà
possibile tornare a restare meravigliati dinnanzi a opere d'arte la
cui coreografia originale era stata perduta da secoli.
IL CAPOLAVORO DI
ANNIBALE CARRACCI
All'inizio del Seicento Annibale
Carracci, forte del trionfo degli affreschi della Galleria di Palazzo
Farnese, allora in via di completamento, era un artista piuttosto
richiesto a Roma: venne così chiamato dal banchiere spagnolo Juan
Enriquez de Herrera per decorare la cappella di famiglia presso la
chiesa di San Giacomo degli Spagnoli, che si affacciava e tuttora si
affaccia (pur con sostanziali modifiche nella sua struttura interna)
su piazza Navona.
Gli affreschi vennero eseguiti tra il
1604 e il 1605, e il tema prescelto fu un ciclo di storie dedicato a
San Diego de Alcalá, un domenicano originario dell'Andalusia che
predicò alle Canarie nel XV secolo. Nel corso del 1605, però, le
condizioni di salute di Annibale Carracci divennero precarie, e il
maestro dovette essere aiutato da Francesco Albani, dal Domenichino,
da Giovanni Lanfranco e da Sisto Badalocchio. Carracci –
probabilmente coadiuvato dalla sua squadra di assistenti – si
occupò anche della bella pala che un tempo decorava l'altare della
chiesa di piazza Navona. Nel 1818 il tempio di San Giacomo degli
Spagnoli venne destituito dal suo ruolo di principale luogo di culto
della comunità ispanica romana, e la pala d'altare finì in una
cappella laterale della nuova chiesa nazionale iberica: Santa Maria
in Monserrato degli Spagnoli.
IL DECLINO E LA
RINASCITA
La chiesa di piazza Navona subì un
naturale declino all'indomani del ridimensionamento del suo ruolo, e
gli affreschi della cappella Herrera furono vittime di un prolungato
stato di incuria. Fu così che nel 1830 gli affreschi vennero
staccati, trasferiti su tela e portati a Santa Maria in Monserrato
degli Spagnoli: di un totale di 19 opere, 16 vennero trasferite in
Spagna, mentre delle altre tre se ne persero successivamente le
tracce.
Nove dipinti, quelli di maggior
dimensione, furono inviati a Barcellona e oggi sono esposti al Museu Nacional d'Art de Catalunya, mentre altri sette vennero spediti a
Madrid e oggi sono conservati al Museo del Prado.
LA MOSTRA A PALAZZO BARBERINI
Grazie al progetto museale oggi in
esposizione a Palazzo Barberini, sarà possibile contemplare nella
Sala dei Marmi del palazzo di via delle Quattro Fontane, una
ricostruzione della struttura della perduta cappella Herrera, con
tutti i frammenti decorativi finalmente riuniti in un congiunto
architettonico coerente. “Sarà un’occasione unica per capire
cos’era la cappella Herrera in San Giacomo degli spagnoli, ammirata
e imitata nel XVII e XVIII secolo e distrutta nel 1830, oltre
naturalmente a costituire un'opportunità fondamentale per la ricerca
e gli studi su Annibale Carracci e la sua bottega”, ha
commentato Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie
Nazionali di Arte Antica di Roma.
[Immagine in apertura: foto Alberto
Novelli]