Carpi si prepara ad accogliere quasi cinquanta opere di Emilio Isgrò, maestro delle cancellature. Al centro del nuovo progetto espositivo l'anima filosofica dell'artista siciliano.

Noto per il suo intelligente ricorso alla tecnica della cancellatura, cifra stilistica che gli ha garantito negli anni un posto di riguardo nell'ambito dell'arte nazionale, Emilio Isgrò si prepara a una nuova retrospettiva nella città di Carpi. È qui che, a partire dal 15 settembre, quarantasette opere del maestro siciliano saranno esposte negli splendidi ambienti del loggiato di Palazzo di Pio, come parte del programma di Festivalfilosofia 2023. L'inserimento all'interno degli eventi della manifestazione non è casuale. Ognuno dei lavori in mostra testimonia infatti il forte legame tra la pratica dell'artista e il pensiero dei grandi intellettuali del passato, mettendo in luce il valore teorico della cancellatura e le istanze filosofiche dietro questo espediente concettuale. LE OPERE DI EMILIO ISGRÒ A CARPI A curare la mostra – dal titolo Sillogismo del cavallo – sono Chiara Gatti e Marco Bazzini. A loro il compito di scavare nei folti archivi dell'artista, selezionando diverse decine di opere in linea con lo spirito della rassegna. Si passa dalle Conclusiones cancellate di Pico della Mirandola (umanista che con Carpi intrattenne numerosi rapporti politici e professionali) ai lavori ispirati alle dottrine di Hegel e Sartre, passando per quelli legati alla filosofia greca (con i testi "alterati" di Platone, Aristotele, Archimede ed Eraclito). Realizzati in un arco di tempo che va dal 1966 a oggi, i dipinti di Isgrò – parte dei quali inediti e creati per l'occasione – mettono in risalto il valore intrinseco della rimozione testuale: un gesto di rottura che si pone tra distruzione e ricostruzione, tra eliminazione e riscrittura. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 10 dicembre. [Immagine in apertura: Emilio Isgrò, Anima rationalis, 2014. Acrilico su tela a stampa montata su legno, 120 x 150 cm. Collezione privata]
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