Il Museo Civico “Castello Ursino” di Catania si prepara ad accogliere oltre sessanta immagini realizzate da uno dei più grandi fotografi italiani del nostro tempo: Gabriele Basilico. Un omaggio ai paesaggi “intermedi” del maestro milanese.

Sembrano paesaggi sospesi. Territori a metà nei quali qualcosa pare in procinto di manifestarsi. Eppure nulla avviene, come se l'attesa stessa fosse il fine. Come se quel clima di stasi e di calma apparente contenesse già in seno tutte le rivelazioni che si stavano cercando.  Le fotografie di Gabriele Basilico sono da sempre un omaggio al contesto urbano e alle sue trasformazioni. In esse palazzi e skyline si personificano, occupando la scena come strutture cariche di sentimento.I PAESAGGI INTERMEDI DI GABRIELE BASILICO Le architetture e le visioni metropolitane dell'artista milanese – scomparso nel 2013 – si preparano a una nuova “tappa” espositiva. Nuova e inedita. A partire dal prossimo 18 settembre, infatti, gli scatti del grande fotografo saranno protagonisti al Museo Civico “Castello Ursino” di Catania, dove resteranno fino al 6 gennaio successivo come parte della mostra Gabriele Basilico – Territori intermedi: una presentazione di opere in grande e medio formato, realizzate in circa venti anni di attività e mai prima d'ora esposte o pubblicate. Selezionate dall'artista stesso, e allestite nello spazio museale dal curatore Filippo Maggia, le oltre sessanta immagini in mostra (che salgono a centoventi nel catalogo che accompagna l'esposizione) riprendono ed estendono verso nuovi territori le riflessioni sui concetti di spazio e di forma che hanno sempre rappresentato il focus principale della ricerca del grande maestro. Edifici spogli, strade deserte, spiagge e sentieri collinari vengono “catturati” dall'artista sotto una nuova luce. Una luce che ferma il “respiro” dell'immagine, bloccando la visione in un'atmosfera quasi ascetica. Rivelatoria.  LE PAROLE DEL CURATORE “La mostra al Museo Civico 'Castello Ursino' è un’anteprima assoluta: la selezione delle fotografie rivela un approccio sino a oggi poco indagato all’interno della ricca produzione artistica lasciata da Basilico”, ha dichiarato Filippo Maggia, curatore della rassegna – promossa e realizzata da Fondazione OELLE Mediterraneo antico in collaborazione con l’Archivio Gabriele Basilico. “I 'territori intermedi' sono spazi fisici tangibili con lo sguardo, ma anche spazi mentali, indotti nell’osservatore dai vuoti, dalle assenze determinate da pause e silenzi nella costruzione visuale dell’immagine. Lo spessore della luce e la scelta prospettica adottati da Basilico contribuiscono a determinare l’equilibrio formale fra i volumi inducendo a una nuova lettura dell’immagine, attraverso quell’atto di sospensione e contemplazione molte volte sottolineato dallo stesso fotografo come indispensabile nell’osservazione del paesaggio, di qualunque natura esso sia”. [Immagine in apertura: Brescia, 2009. Courtesy Archivio Basilico, Milano]
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