Dal 15 ottobre al 16 aprile 2023, il Castello di Miradolo, in provincia di Torino, ospiterà una grande rassegna dedicata ai progetti e agli interventi su ampia scala realizzati dalla celebre coppia di land artist formata da Christo e da sua moglie Jeanne-Claude.

Il 31 maggio 2020, a New York, si spegneva Christo Vladimirov Javacheff, il celebre artista bulgaro tra i più grandi esponenti della Land Art. E mentre ad Abu Dhabi si sta cercando di capire se l'unico progetto d’arte pubblica su larga scala senza limiti di durata ideato dall'artista e da sua moglie Jeanne-Claude diventerà realtà, la Fondazione Cosso, presso il Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo (in provincia di Torino), dedica all'artista e alla sua compagna d’arte e di vita una mostra-omaggio. La rassegna ‒ intitolata Christo e Jeanne-Claude. Projects ‒ in programma dal prossimo 15 ottobre al 16 aprile 2023, presenterà circa sessanta opere tra progetti, maquette, fotografie e contributi video relativi alle installazioni e alle performance della visionaria coppia.LA MOSTRA SUI PROGETTI DI CHRISTO E JEANNE-CLAUDELa mostra ‒ curata da Francesco Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, con il coordinamento generale di Paola Eynard ‒ prevede un ampio nucleo centrale sviluppato intorno a fotografie e video-documenti delle più note opere della coppia, selezionate in collaborazione con la Fondazione Christo e Jeanne-Claude di New York. Si passa dagli interventi degli anni Settanta come Valley Curtain, del 1970-72, il telo arancione lungo 380 metri che ha colorato la vallata di Rifle in Colorado, a quelli più recenti come The gates, il percorso di trenta chilometri di “portici” che ha attraversato nel 2004-05 Central Park a New York, o The Floating Piers, la famosa passerella realizzata nel 2016 sul Lago d’Iseo, lunga oltre quattro chilometri.I PROTAGONISTI DELLA LAND ARTLa prima parte dell’esposizione è dedicata, invece, al movimento artistico parigino del Nouveau Réalisme in cui l’artista bulgaro si formò e attraverso il quale cominciò a sperimentare i primi memorabili “impacchettamenti”. Mentre la seconda sezione è interamente incentrata sulla Land Art, sviluppatasi oltreoceano negli anni Sessanta e affiancata, in seguito, da movimenti internazionali simili, nati per riflettere e indagare sul rapporto tra l’uomo e il paesaggio naturale. Le opere esposte includono gli storici interventi di Richard Long, caposaldo della Land Art, ma anche contributi di Hamish Fulton, Andy Goldsworthy, Olafur Eliasson, Giuseppe Penone, Germano Olivotto e le foto originali di Gianfranco Gorgoni relative ai "lavori manifesto" della Land Art di Walter De Maria, Robert Smithson, Michael Heizer, Dennis Oppenheim e James Turrell.[Immagine in apertura: Christo e Jeanne-Claude durante The Gates, New York City, febbraio 2005. Foto Wolfgang Volz © 2005 Christo and Jeanne-Claude Foundation]
PUBBLICITÀ