Cala il sipario sull'edizione numero 80 della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. A ricevere il prestigioso Leone d'Oro è stata la pellicola "Poor Things" del regista greco Yorgos Lanthimos. Anche l'Italia è salita sul podio grazie a “Io capitano” di Matteo Garrone, che si è aggiudicato il Leone d'Argento per la miglior regia.

Il momento più atteso della 80. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia è arrivato. La kermesse veneziana, tra le più prestigiose nell'ambito della settima arte, ha assegnato i preziosi riconoscimenti alle pellicole più meritevoli del concorso. Andata in scena dal 30 agosto al 9 settembre al lido di Venezia, la rassegna ha saputo, come da tradizione, offrire un'affascinante panoramica della produzione cinematografica internazionale del nostro tempo. I PREMI DELLA MOSTRA DEL CINEMA 2023 Dopo aver visionato i 23 film in competizione, la giuria di Venezia 80, presieduta dal regista Damien Chazelle e composta da Saleh Bakri, Jane Campion, Mia Hansen-Løve, Gabriele Mainetti, Martin McDonagh, Santiago Mitre, Laura Poitras e Shu Qi, ha individuato le opere da premiare. Il Leone d'Oro per il miglior film, il riconoscimento più importante del festival, è andato a Poor Things di Yorgos Lanthimos, di cui è protagonista l'attrice Emma Stone. A conquistare il Leone d'Argento – Gran Premio della giuria è stata invece l'opera Aku Wa Sonzai Shinai (Il male non esiste) del regista giapponese Ryusuke Hamaguchi, già vincitore dell'Oscar per il suo celebre Drive My Car. Sul podio anche l'Italia con Io capitano di Matteo Garrone, che ha vinto il Leone d'Argento – Premio per la miglior regia: una struggente pellicola dedicata al racconto del lungo viaggio di due migranti senegalesi che attraversano l'Africa per raggiungere l'Italia. GLI ALTRI RICONOSCIMENTI DEL FESTIVAL DI VENEZIA I migliori interpreti di Venezia, secondo la giuria guidata da Chazelle, sono stati Cailee Spaeny, che ha vestito i panni di Priscilla Presley nell'omonimo film diretto da Sofia Coppola – che ha ricevuto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile –, e Peter Sarsgaard per il film Memory di Michel Franco, cui è stato attribuito il corrispettivo riconoscimento per la categoria maschile. Per la migliore sceneggiatura sono stati quindi premiati Guillermo Calderón e Pablo Larraín, per il film El Conde dello stesso Larraín, mentre il premio speciale della giuria è andato a Zielona granica (Green border) di Agnieszka Holland.IL CINEMA INTERNAZIONALE PROTAGONISTA IN LAGUNA La giuria della sezione Orizzonti, presieduta da Jonas Carpignano, ha decretato come miglior film, meritevole del Premio Orizzonti, Magyarázat Mindenre (Explanation for Everything) di Gábor Reisz. Il riconoscimento per la miglior regia è stato inoltre attribuito a Mika Gustafson per il film Paradiset brinner (Paradise is burning). E ancora, il Leone del futuro è andato ad Ai shi yi ba qiang (Love is a gun) di Lee Hong-Chi, mentre il Gran Premio Venice Immersive, la sezione presieduta da Singing Chen, è stato assegnato a Songs for a passerby di Celine Daemen. [Immagine in apertura: Award Ceremony - Golden Lion for the Best Film - Poor Things - Yorgos Lanthimos. Credits Andrea Avezzù, La Biennale di Venezia - Foto ASAC]
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