Nella notte fra il 13 e il 14 settembre di 700 anni fa moriva il Sommo Poeta per eccellenza. Oggi la mostra allestita nella Cappella Pazzi, a Firenze, rende omaggio a Dante Alighieri attraverso l'opera dell'artista contemporaneo Felice Limosani e le nuove tecnologie.

Cosa succede quando l’universo immaginifico di Dante incontra le nuove tecnologie? A dare una risposta a questa domanda è l’artista multimediale Felice Limosani che, in occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, ha dato vita a uno spettacolare progetto immersivo. Dante. Il Poeta Eterno mira a far riscoprire l’opera dell’Alighieri mediante una rilettura tutta contemporanea. Allestita all’interno della Cappella Pazzi (nel Complesso monumentale di Santa Croce), a Firenze, la mostra è visitabile fino al 10 gennaio 2022. LE INCISIONI IN DIGITALE DI GUSTAVE DORÉ Pensato come un’opera site specific, l’intervento di Limosani si avvale dello straordinario spazio architettonico del Brunelleschi per dare vita a un inaspettato dialogo tra i canti danteschi e le nuove tecnologie. Al centro dell’intero progetto vi è l'importante lavoro di digitalizzazione e animazione delle 135 celebri incisioni ‒ realizzate dal geniale Gustave Doré nel 1861 ‒ che completano una ormai storica edizione della Divina Commedia. Grazie a un minuzioso lavoro di mapping, le pareti della Cappella Pazzi diventano così la cornice ideale per far “rivivere” personaggi come Caronte, il mitologico Minosse e lo stesso Dante. A impreziosire il tutto, una musica corale scritta a partire da preziosi spartiti medioevali. L’approccio innovativo di questa operazione artistica emerge anche dall’impiego futuro dell’opera, che è stata infatti inserita nella sezione Digital Collections della Harvard Library per continuare a divulgarla sotto forma di libro elettronico open source.LE PAROLE DI FELICE LIMOSANI "L'era digitale ha modificato in profondità le modalità di elaborazione e conservazione del patrimonio storico e della trasmissione del sapere”, afferma Limosani. “'Non è più possibile tramandare ‘La Divina Commedia’ e la vita di Dante leggendo e basta. Con questa premessa mi sono ispirato al 'visibile parlare' che il Sommo Poeta cita nel primo girone del ‘Purgatorio’ e nel canto XIV del ‘Paradiso’ dove i suoi versi ci insegnano che la musica è rapimento, non comprensione. Nella Cappella Pazzi ho ricreato una dimensione percettiva ed emozionale che apre a percorsi della conoscenza intimi e inaspettati. Una polisemia tra la magnificenza del luogo, una maestosa partitura visiva e la musica corale come invito a perdersi nel viaggio ultraterreno attraverso la contemplazione e in piena libertà interpretativa. ‘Dante. Il Poeta Eterno’ non è un’opera finita nella sua esecuzione ma infinita nella sua interazione emotiva e spirituale con il pubblico”. [Immagine in apertura: Dante. Il Poeta Eterno di Felice Limosani. Complesso Monumentale di Santa Croce, Firenze, 2021] 
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