Sono oltre 500 le opere esposte nella mostra diffusa per la città di Bologna (e provincia) dedicata alla scoperta dei grandi pittori dell’Ottocento. Ben 80 gli artisti presenti, nelle 18 sedi coinvolte tra musei, chiese, gallerie e palazzi storici.

Inaugura la più grande retrospettiva mai dedicata alla pittura bolognese dell'Ottocento. Con una mostra diffusa su tutto il capoluogo dell'Emilia-Romagna (senza trascurare la provincia) – con 18 sedi espositive coinvolte –, La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 - 1915 è un omaggio senza precedenti, per ampiezza e caratura, alla produzione figurativa felsinea del “secolo lungo”. L’iniziativa – aperta al pubblico fino al 30 giugno, ideata dal Settore Musei Civici Bologna e a cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari – riunisce un totale di oltre 500 opere, di cui un centinaio mai esposte prima d’ora, accendendo i riflettori sulle origini e sulle evoluzioni della modernità artistica bolognese.L'OTTOCENTO BOLOGNESE AL MUSEO CIVICO DEL RISORGIMENTOCentro nevralgico della manifestazione è la rassegna allestita al Museo civico del Risorgimento: dando il nome all’intera iniziativa, La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915, a cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari, riunisce alcuni dei capolavori più illustri del "secolo lungo". Nel percorso espositivo troviamo eccelsi esempi di ritrattistica ottocentesca, tra cui il Ritratto di Giovan Maria Damiani in uniforme delle Guide Garibaldine (1872) di Antonio Puccinelli, raramente esposto al pubblico. Dalle collezioni storiche del MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna provengono invece una serie di lavori che permettono di approfondire il tema del soggetto storico (ad esempio La morte di Zerbino (1851) di Ippolito Bonaveri e Io mi sedeva in parte… (1873) di Alfonso Savini). Trova ampio spazio il tema del paesaggio bolognese, protagonista delle vedute neoclassiche di Giacomo Savini. In mostra anche cinque opere inedite di Giulio Cesare Ferrari, recentemente ritrovate dalla studiosa Isabella Stancari.I PITTORI BOLOGNESI DELL’OTTOCENTO IN UNA MOSTRA DIFFUSATra le altre esposizioni in programma spicca Figure e paesaggi dell'Ottocento, ospitata alle Collezioni Comunali d'Arte e a cura di Isabella Stancari. La rassegna raccoglie 23 quadri suddivisi in due sezioni tematiche: una dedicata alla produzione dell’Accademia di Belle Arti (dove troviamo artisti quali Raffaele Faccioli e Giuseppe Brugo), l’altra concentrata sul paesaggio. Al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini trovano invece spazio, in un progetto espositivo a cura di Mark Gregory D’Apuzzo, le due versioni dell’Incredulità di San Tommaso di Gaetano Serra Zanetti, mentre alla Fondazione Gualandi a favore dei sordi, con la retrospettiva Alessandro Guardassoni (1819-1888). Dalle volte al cavalletto, scopriamo un grande autore e le sue opere, dedicate a momenti di vita quotidiana, ai paesaggi e agli scorci più suggestivi.[Immagine in apertura: Cesare Bacchi (Bologna, 1881 – Parigi, 1971),Veduta di un viale della Montagnola a Bologna, 1901. Olio su tela, cm 70 x 100. Foto Simone Nocetti Bologna, Collegio Artistico Venturoli]
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