Dal prossimo 11 febbraio, il Victoria & Albert Museum di Londra renderà omaggio a uno degli artisti rinascimentali più noti, il geniale Donatello.

Dopo l'esposizione del 2022 a Palazzo Strozzi e al Museo Nazionale del Bargello a Firenze, tocca ora a uno dei più grandi musei di arti decorative e applicate al mondo, il Victoria & Albert Museum di South Kensington a Londra, prendere il testimone delle celebrazioni di uno dei più rilevanti innovatori del corso dell'arte: Donato di Niccolò di Betto Bardi, meglio conosciuto come Donatello. La mostra Donatello: Sculpting the Renaissance avrà luogo dall'11 febbraio al 11 giugno 2023 e si preannuncia imperdibile, come lo sono anche le altre offerte espositive del grande museo d’oltremanica, che ha recentemente alzato il sipario sulla rassegna Re:imagining Musicals e che accoglierà anche un omaggio alla celeberrima Coco Chanel. DONATELLO DAL RINASCIMENTO A LONDRA La mostra dedicata a Donatello ripercorrerà le vicende di uno degli “inventori” del Rinascimento. La rivoluzione del gusto ebbe origine da una profonda delusione e da un viaggio: era il 1402, il suo amico Brunelleschi aveva appena perso con la sua ardita proposta contro il ben più canonico Lorenzo Ghiberti la competizione per le formelle delle porte del battistero del Duomo di Firenze. Nulla di meglio di un viaggio per ritrovare l'ispirazione. Donatello e Brunelleschi decisero dunque di recarsi insieme a Roma per studiare le tecniche dell'antichità, per carpirne e riportarne in luce i segreti. La passione antiquaria si rivelò feconda di novità: Donatello comprese le tecniche della scultura in bronzo e in marmo greco-romana e Brunelleschi restò folgorato dalle tecniche costruttive romane e dall'armonia matematica nascosta nella bellezza classica. L'arte antica stava rinascendo, e in Donatello trovava un referente visivo: dalla tecnica dei rilievi antichi (approfondita anche nel suo secondo viaggio a Roma negli anni Trenta del Quattrocento), Raffaello riesce a condensare in uno spazio dallo spessore ridottissimo dei volumi tridimensionali estremamente profondi. Come giustamente osserva lo storico dell'arte Martin Gayford, “attraverso una serie di incisioni molto superficiali che Vasari descrive come ‘rilievo stiacciato’, Donatello è riuscito a ottenere gran parte degli effetti ambientali e spaziali della pittura”. LA SCULTURA SECONDO DONATELLO La terza dimensione inizia a condensarsi in maniera razionale all'interno delle due dimensioni: il mondo tridimensionale inizia a essere riconducibile all'interno di un modello bidimensionale. Il suo amico Filippo Brunelleschi contribuì a creare un modello geometrico di prospettiva utilizzabile nelle opere visuali e in seguito si giunse alla Trinità di Masaccio, al De Pictura del 1434-36 di Leon Battista Alberti, una figura poliedrica che per molti versi fu il modello che ispirò Leonardo da Vinci un paio di generazioni dopo. Ma alle origini di tutto è quel viaggio tra le rovine semisepolte di Roma. Oggi il V&A di Londra, già forte di una delle più estese collezioni di scultura rinascimentale italiana fuori dall'Italia, rende omaggio a questa figura fondamentale con una grande mostra che contribuirà a riscoprire l'influenza di Donatello nella rivitalizzazione di un patrimonio antico dimenticato: parafrasando il britannico Isaac Newton, se Donatello ha visto più lontano, è perché è salito sulle spalle dei giganti.[Immagine in apertura: Donatello, Lamentation over the Dead Christ, © Victoria and Albert Museum, London]
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