Fino al 14 marzo 2022, Villa Zito, a Palermo, ospita la mostra dedicata al dialogo fra il maestro delle cancellature Emilio Isgrò e Dante Alighieri. Un dialogo che da decenni accompagna la produzione dell'artista siciliano.

È un rapporto di lungo corso quello che unisce Emilio Isgrò ‒ artista contemporaneo noto per il suo intelligente ricorso alla tecnica della cancellatura ‒ e Dante Alighieri, di cui nel 2021 si è celebrato il settecentenario della scomparsa. Fin dagli anni Sessanta, infatti, Isgrò si misura con l'eredità dantesca e con le opere più emblematiche del Sommo Poeta, quali La Divina Commedia e il De vulgari eloquentia, in una sorta di corpo a corpo con le sue parole.ISGRÒ E DANTE A PALERMO La mostra Isgrò Dante e la Sicilia, curata da Marco Bazzini e Bruno Corà negli spazi di Villa Zito a Palermo, sede della Pinacoteca della Fondazione Sicilia, e allestita fino al prossimo 14 marzo, rende conto di questo legame, riunendo una ventina di opere dell'artista siciliano provenienti da collezioni pubbliche e private. L'approccio adottato da Isgrò nei confronti dell'opera dantesca coincide con la sua cifra stilistica: per mezzo della cancellatura, l'artista copre le parole di Dante, dando nuova forma, estetica e concettuale, ai suoi scritti.LE CANCELLATURE DI EMILIO ISGRÒ Un'operazione che rivela una profonda conoscenza di Dante da parte di Isgrò, il quale, attraverso i decenni, ne affronta il lascito mettendo in campo strumenti diversi. Basti pensare al colore bianco, usato per dipingere i passaggi relativi al Paradiso descritto nella Divina Commedia, oppure al linguaggio plastico, utilizzato per la realizzazione del grande monumento destinato allo IULM di Milano. O, ancora, la poesia visiva che recita "Dante and Beatrice never meet”, oppure le cancellature bianche o nere che nascondono l'intera figura di Dante nelle tele più recenti. Espedienti di grande impatto visivo che animano il confronto tra Isgrò e i protagonisti della cultura attraverso i secoli. Oltre a Dante, infatti, l'artista ha fatto i conti con Galileo, Puccini, Giotto, solo per citarne alcuni, rivelando di loro aspetti resi paradossalmente visibili proprio dalle cancellature.  [Immagine in apertura: Emilio Isgrò, Santi di Sicilia, 2016. Acrilico su tela, 108 x 148 cm. Collezione privata]
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