Palazzo Mazzetti, ad Asti, ospita la nuova retrospettiva su Maurits Cornelis Escher, con oltre 100 opere iconiche e installazioni immersive che accompagnano il visitatore nel mondo “impossibile” dell’artista. Visitabile fino all’11 maggio 2025, la mostra esplora il legame tra arte e scienza, oggi più attuale che mai.

Celeberrimo artista e grafico olandese, noto per la sua capacità di fondere arte e matematica in modo visionario, Maurits Cornelis Escher è protagonista di una vasta retrospettiva ad Asti. Allestita nelle sale di Palazzo Mazzetti fino all’11 maggio, Escher riunisce oltre cento opere, tra cui capolavori entrati a far parte della cultura globale come Mano con sfera riflettente, Vincolo d’unione e Metamorfosi II. A completare l’esperienza di visita, installazioni immersive, multimediali e interattive mettono lo spettatore al centro del mondo contorto e nei paradossi geometrici del genio avanguardista.LA MOSTRA DI ESCHER APPRODA AD ASTIIl percorso espositivo, articolato in otto sezioni, prende il via dal periodo formativo di Escher sotto la guida di Samuel Jessurun de Mesquita, figura chiave dell’Art Nouveau olandese, proseguendo con l’approfondimento dei viaggi in Italia, durante i quali l’artista realizza i paesaggi e le vedute architettoniche, anticipando il suo interesse per le illusioni ottiche. Il terzo capitolo si concentra sull’influenza delle decorazioni moresche, che ispirano Escher a esplorare la ripetizione geometrica infinita, ulteriormente approfondita nella sezione Metamorfosi, in cui si sviluppa il concetto di trasformazione continua tra forme. La sezione Struttura dello spazio introduce la complessità delle prospettive e delle superfici riflettenti, mentre Paradossi geometrici mostra il lato più visionario e matematico di Escher. Si entra poi nel merito dei lavori su commissione e, nell’ultima sezione, si scandaglia l’impatto dell’opera di Escher nella cultura popolare dagli anni Sessanta in poi, dall’influenza sul movimento hippy fino alle citazioni cinematografiche e musicali contemporanee.IL RAPPORTO TRA ARTE E SCIENZACurato da Federico Giudiceandrea, il progetto espositivo inaugura il mandato del nuovo presidente della Fondazione Asti Musei, Francesco Antonio Lepore, che ha dichiarato di ritenersi “davvero fortunato nell‘iniziare il mandato alla guida dei musei astigiani con la mostra di un artista che ha saputo esplorare con la propria genialità e con il supporto esclusivamente della propria maestria grafica e delle proprie competenze matematiche quegli universi impossibili che oggi appaiono più vicini grazie agli algoritmi e all‘intelligenza artificiale”. Anticipando i tempi, infatti, Escher ha indagato il rapporto tra arte e scienza attraverso le illusioni ottiche e la geometria non euclidea: un tema oggi più che mai attuale, in un’epoca in cui la tecnologia ridefinisce i confini della creatività e della percezione umana.[Immagine in apertura: Maurits Cornelis Escher, Vincolo d’unione, 1956. Litografia, 25,3x33,9 cm. Collezione Maurits, Italia. All M.C. Escher works © 2024 The M.C. Escher Company, The Netherlands. All rights reserved www.mcescher.com]
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