Una esposizione alla Tate di Londra raccoglie le opere di 100 artiste, in una mostra che racconta le esperienze femministe nell’arte dal 1970 al 1990. Si tratta di un vero e proprio “atlante” dell’arte e della cultura britannica di quegli anni, che mette in risalto il ruolo rivoluzionario delle donne.

A Londra, il lavoro di oltre cento artiste viene omaggiato da una retrospettiva che segna una pagina indelebile della storia della Tate Britain. Infatti, Women in Revolt! raccoglie le esperienze artistiche femministe nel Regno Unito dal 1970 al 1990, facendo luce su come le donne, facendo rete, abbiamo condiviso e diffuso idee rivoluzionarie e ribelli. A cura di Linsey Young con Zuzana Flaskova, Hannah Marsh e Inga Fraser, la mostra è visitabile fino al 7 aprile 2024. LA MOSTRA ALLA TATE DI LONDRA La rassegna non celebra soltanto artiste ben note come Sonia Boyce, Susan Hiller e Chila Kumari Singh Burman, ma accende finalmente i riflettori anche sulle donne che non hanno mai raggiunto la notorietà, perché la narrazione artistica tradizionale le ha escluse dal discorso dominante. Una varietà di media – pittura, disegno, fotografia, tessuti, incisione, film, scultura e materiali d'archivio – ricostruiscono un atlante di queste pratiche ribelli e dissidenti, in un periodo storico determinante, che ha portato con sé profondi cambiamenti sociali, economici e culturali. L’ARTE FEMMINISTA IN GRAN BRETAGNA Il percorso espositivo è articolato secondo una linea cronologica, che prende idealmente e simbolicamente avvio dalla prima conferenza sulla liberazione delle donne nel Regno Unito e dalla formazione del Brixton Black Women’s Group. Di grande rilevanza è, nella ricerca femminista di quegli anni, la rivalutazione del lavoro domestico, protagonista delle opere di Bobby Baker, dei poster di See Red Women’s Workshop e delle fotografie di Alexis Hunter. La cura dei bambini è invece al centro delle sculture di Hackney Flashers Who’s Holding the Baby e Clapping Songs.  Si prosegue entrando negli anni Ottanta: in questo caso, particolare attenzione è dedicata all’impatto della wave punk, alla liberazione sessuale femminile e alla lotta intersezionale al razzismo (come dimostra il contributo del BLK Art Group e di molti altri). La kermesse si chiude con il finire del decennio e con il tramonto dell’amministrazione Thatcher, concentrandosi sulla risposta delle artiste all'epidemia di AIDS. [Immagine in apertura: Jill Westwood, Potent-Female, c. 1983 © Jill Westwood]
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