La fotografia “al femminile” di Letizia Battaglia

“A Firenze, esporrò foto di nudi. Racconto la grandiosità, la bellezza e la dolcezza del corpo femminile. Non sexy o in pose da modella. C'è la ragazza così come la donna di 70 anni che mentre scatto dice sono bella così come sono. Le ho fotografate con solidarietà e rispetto. A un fotografo si deve sempre chiedere rispetto, lui deve nobilitare la verità. La fotografia è un atto meraviglioso, come fare l'amore. Ma con rigore e senza vanità”. Con queste parole Letizia Battaglia commentava la rassegna presentata nel 2020 presso la Crumb Gallery del capoluogo toscano. Una mostra tutta al femminile, dedicata al corpo delle donne, con oltre quaranta scatti di questa assoluta protagonista della fotografia nazionale. LA MOSTRA DI LETIZIA BATTAGLIA A FIRENZE A pochi mesi dalla sua triste scomparsa, la galleria fiorentina rende omaggio all'artista di Palermo con un nuovo progetto espositivo che riprende, e sposta verso nuovi territori, la riflessione avviata due anni fa. Al centro della mostra – dal titolo Corpo di donna. Edizione 2022 – vi sono infatti ancora una volta le immagini in bianco e nero della Battaglia rivolte all'universo femminile: scatti dove fisicità e poesia si mescolano senza sosta, dimostrando una sensibilità per certi versi inedita dell'artista, meglio nota come la “fotografa della mafia”. IL CORPO DELLE DONNE SECONDO LETIZIA BATTAGLIA Lasciando momentaneamente da parte le immagini più note della Battaglia, quelle rivolte alla Sicilia degli anni Settanta e Ottanta, alle vittime della malavita e alla precarietà delle zone più povere della sua terra, il progetto espositivo accende i riflettori su circa venti opere (alcune inedite e molto recenti) che indagano la figura femminile, descritta dalla fotografa con complicità ed empatia.  Le opere (principalmente ritratti e foto di nudo) sono state selezionate insieme all’Archivio Letizia Battaglia, e saranno visitabili fino al prossimo 27 novembre. [Immagine in apertura: Letizia Battaglia, Nuda sulla neve, Utah. 2019. Courtesy Archivio Letizia Battaglia]